Bruxelles, 27 ottobre 2025 – L’Unione Europea ha espresso una netta condanna nei confronti dell’ultimo attacco israeliano rivolto a un distaccamento della Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite (Unifil), avvenuto il 26 ottobre nel sud del Libano. Questo episodio si aggiunge a una serie di violazioni che si sono susseguite nelle ultime settimane, sottolineando una crescente tensione nella regione.
L’UE e la comunità internazionale condannano l’attacco a Unifil
Un portavoce del Servizio di Azione Esterna dell’UE ha ribadito che la sicurezza e l’incolumità del personale e delle strutture delle Nazioni Unite devono essere tutelate in conformità con il diritto internazionale e la risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. L’Unione ribadisce inoltre l’importanza del rispetto del cessate il fuoco, in vigore dal 26 novembre 2024, e invita Israele a ritirarsi completamente dal territorio libanese.
Parallelamente, anche la Francia ha condannato fermamente il “fuoco israeliano contro un distaccamento dell’Unifil”, definendo tali attacchi come inaccettabili e sottolineando la necessità che la missione internazionale possa esercitare pienamente il proprio mandato e la libertà di movimento. Il Quai d’Orsay ha inoltre ricordato che la protezione dei Caschi Blu è un obbligo imprescindibile, a garanzia della sicurezza civile su entrambi i lati della cosiddetta “linea blu” di confine.
Cresce la tensione nella regione: feriti e scontri tra Israele e Unifil
Gli attacchi israeliani hanno causato il ferimento di diversi peacekeeper, tra cui due soldati della missione di pace, feriti nell’ultimo raid su una base a Naqoura. L’Unifil ha denunciato che due carri armati israeliani sono entrati con la forza in una sua postazione, bloccando movimenti logistici essenziali e danneggiando telecamere di sorveglianza. Gli scontri hanno gravemente limitato la libertà di movimento della missione, con il personale spesso confinato nelle proprie basi per ragioni di sicurezza, come segnalato dal sottosegretario generale delle Nazioni Unite Jean-Pierre Lacroix.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha recentemente chiesto il ritiro dell’Unifil dalle cosiddette “roccaforti di Hezbollah”, mentre la presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni ha espresso il proprio disappunto per gli attacchi, sottolineando l’importanza di garantire la sicurezza del personale italiano impegnato nella missione, che conta circa mille soldati. Anche il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha definito questi attacchi come potenziali crimini di guerra, richiamando il rispetto del diritto internazionale umanitario.
L’escalation rappresenta una seria minaccia alla stabilità del confine israelo-libanese e all’intero quadro di pace regionale, ponendo sotto pressione la comunità internazionale affinché vengano rispettati gli accordi e garantita la sicurezza delle forze di pace delle Nazioni Unite.
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