Gerusalemme, 27 ottobre 2025 – La Knesset, parlamento monocamerale israeliano, si prepara a discutere un disegno di legge che potrebbe introdurre la pena di morte per i terroristi. La Commissione per la sicurezza nazionale ha infatti programmato per la prossima settimana l’esame di questa proposta legislativa, secondo quanto riportato oggi dal quotidiano israeliano Haaretz. Si tratta di un passo significativo nel contesto dell’attuale conflitto tra Israele e Hamas, che ha visto un’escalation di violenze e vittime da entrambe le parti.
Israele e la proposta di legge sulla pena capitale
L’eventuale introduzione della pena di morte per chi si rende responsabile di atti terroristici rappresenterebbe un cambio radicale nella politica penale israeliana, dove la pena capitale è stata storicamente limitata e applicata in casi estremi, come l’esecuzione di Adolf Eichmann nel 1962.
La Knesset, composta da 120 membri eletti, detiene il potere legislativo e la facoltà di approvare leggi fondamentali. In questo momento di emergenza nazionale, il governo di Israele e i suoi organi parlamentari stanno valutando misure eccezionali per affrontare la minaccia rappresentata da Hamas, soprattutto in seguito all’attacco massiccio del 7 ottobre 2023, che ha causato circa 1.200 morti israeliani e numerosi ostaggi.
Hamas restituisce il corpo del 16esimo ostaggio
La Croce Rossa ha preso in consegna da Hamas il corpo di un ostaggio israeliano a Gaza City, consegnando la bara alle truppe israeliane presenti all’interno della Striscia di Gaza. Lo ha reso noto l’Idf (Forze di Difesa Israeliane), che ha confermato come ora si stia procedendo alla restituzione formale del corpo, seguita da una cerimonia militare presieduta da un rabbino militare, secondo quanto riportato dai media israeliani.
L’operazione di consegna è avvenuta nel contesto di un accordo mediato dagli Stati Uniti e ha visto la Croce Rossa, insieme a squadre egiziane, autorizzata dal governo israeliano a entrare nella Striscia di Gaza per recuperare i corpi degli ostaggi deceduti oltre la cosiddetta “linea gialla”, che delimita il ritiro delle truppe israeliane. Il corpo, rinvenuto nel quartiere di Tuffah a Gaza City, rappresenta il sedicesimo ostaggio restituito da Hamas secondo gli accordi per la tregua.
L’Idf ha sottolineato l’importanza del rispetto dell’accordo da parte di Hamas, esortando il gruppo a restituire tutti i corpi degli ostaggi uccisi. La Croce Rossa, agendo come intermediario neutrale nel conflitto, ha svolto un ruolo cruciale nel facilitare questa delicata operazione umanitaria.
Israele, revocata la “situazione speciale” nel sud dopo oltre due anni
Per la prima volta dall’attacco del 7 ottobre 2023, il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha deciso di porre fine alla “situazione speciale” dichiarata nel sud del Paese. Lo riporta il Times of Israel. La misura, introdotta inizialmente in tutto il territorio israeliano la mattina del 7 ottobre 2023, ha permesso al Comando del Fronte Interno dell’esercito di limitare assembramenti pubblici e chiudere alcune zone strategiche. Successivamente, la “situazione speciale” era rimasta in vigore soltanto nel sud del Paese. L’ordine di revoca entrerà in vigore domani, segnando la prima volta in più di due anni senza misure straordinarie attive in Israele.
Katz ha spiegato, in una nota ufficiale, di aver seguito la raccomandazione delle Forze di Difesa israeliane: “La decisione riflette la nuova realtà della sicurezza nel sud del Paese, raggiunta grazie alle azioni coraggiose e determinate delle nostre truppe negli ultimi due anni contro l’organizzazione terroristica Hamas”.
Nel frattempo, la prossima settimana la Commissione per la sicurezza nazionale della Knesset, il parlamento israeliano, discuterà un disegno di legge che prevede la pena di morte per i responsabili di atti terroristici, secondo quanto riferisce Haaretz.






