Le numerose segnalazioni arrivate sul sito Downdetector indicano che i disservizi di ChatGPT non riguardano solo l’Italia, bensì anche il resto del mondo. OpenAI ha quasi risolto il problema, ma il funzionamento dei servizi potrebbe non essere ancora ottimale
Se state avendo problemi a usare ChatGPT o altri servizi di OpenAI potete tranquillizzarvi: non è colpa della vostra connessione o del dispositivo che state utilizzando. Le segnalazioni arrivate sul sito Downdetector indicano che i malfunzionamenti sono diffusi e riguardano quasi tutta l’Italia, con picchi più elevati nelle grandi città. Ma il problema non coinvolge solo la Pensiola: nelle scorse ore i disservizi sono stati diffusi a livello mondiale, come dimostrano lamentele arrivate dai posti più disparati (si passa dal Portogallo all’India). Il picco delle segnalazioni è avvenuto attorno alle 10:30/11 di ieri, martedì 11 giugno. Oggi, mercoledì 11 giugno, OpenAI ha reso nota di essere vicina a riportare la situazione alla normalità, ma gli utenti potrebbero ancora riscontrare qualche problema nell’utilizzo dei suoi servizi.
Cosa succede a ChatGPT?
Fino a poche ore fa, sul sito nel quale OpenAI fornisce aggiornamenti sulle condizioni dei suoi servizi si legge che vari utenti stanno avendo problemi legati a messaggi di errore inattesi e notevoli rallentamenti. L’azienda è tutt’ora al lavoro per risolvere ogni problema, ma potrebbe essere necessario avere ancora un po’ di pazienza prima di poter tornare a usare ChatGPT senza intoppi.

In base a quanto segnalato dagli utenti, i malfunzionamenti variano molto da una versione di ChatGPT all’altra. Per esempio, in una segnalazione arrivata su Downdetector si legge quanto segue: “A me GPT 4o funziona, ma sto avendo problemi con 04 mini e 04 mini high”. Tuttavia un altro utente ha scritto che “4o si carica a malapena”, il che lascia pensare che i disservizi potrebbero non essere uguali per tutti. Uno dei messaggi di errore più frequenti è “Hmm, sembra che qualcosa sia andato storto”. A volte ricaricare la pagina aiuta a risolvere il problema, ma spesso la risposta dell’intelligenza artificiale arriva solo dopo una lunga attesa.
Oltre a ChatGPT, anche Sora, un altro servizio di OpenAI legato all’intelligenza artificiale, non sta funzionando come dovrebbe. Lo stesso vale per le API di OpenAI, utilizzate in vari software che sfruttano l’IA per generare contenuti o rispondere alle domande degli utenti.
Dopo il login il buio
Il login non sembra creare alcun problema, il problema è che una volta effettuato l’accesso a ChatGPT diventa pressoché impossibile (o quantomeno molto difficile) portare a termine una qualsivoglia operazione. Oltre alla generazione del testo, anche quella delle immagini risulta compromessa. I problemi non sono limitati alla versione web del servizio, ma riguardano anche l’app per dispositivi mobile, le app desktop e l’integrazione su WhatsApp. Neppure Codex, la nuova piattaforma per il coding, è stata risparmiata dai malfunzionamenti.