ROMA, 08 GIU – Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, commenta la sconfitta degli azzurri contro la Norvegia a Oslo, sottolineando l’importanza di comprendere le ragioni della débâcle
Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha recentemente manifestato la sua profonda disapprovazione per la sconfitta della nazionale italiana contro la Norvegia, un evento che ha messo in discussione le ambizioni di qualificazione ai prossimi Mondiali. Durante il Festival della Serie A a Parma, Gravina ha sottolineato l’importanza di comprendere il modo in cui si perde. “Si può perdere, ma bisogna comprendere il modo in cui si perde. Un approccio diverso, che alimenti quel fuoco interiore di cui parlava Gigi Buffon, avrebbe potuto e dovuto condurci a un epilogo diverso”, ha dichiarato.
Gravina: “Non c’è spaccatura nel gruppo”
L’analisi del presidente non si è limitata ai risultati, ma ha toccato anche il tema della lucidità mentale e fisica dei giocatori. Gravina ha affermato: “Non c’è spaccatura nel gruppo, ma piuttosto una mancanza di chiarezza, amplificata dalla stanchezza”. È fondamentale che la squadra rimanga concentrata e coesa per affrontare le sfide future. Il presidente ha ribadito il suo sostegno al progetto azzurro, evidenziando l’importanza di puntare al Mondiale e di affrontare con serietà le prossime partite di qualificazione.
Una crisi di risultati
Queste dichiarazioni giungono in un momento delicato per il calcio italiano, che deve affrontare una crisi di risultati e prestazioni. L’Italia, storicamente una delle potenze del calcio mondiale, ha visto la propria credibilità messa in discussione a seguito dell’assenza dalla Coppa del Mondo 2018 e dall’uscita prematura dall’Euro 2020. Anche se nel 2021 ha trionfato, ora è chiamata a ricostruire un’identità competitiva.
Il richiamo a Buffon
Il richiamo di Gravina a Buffon non è casuale. Gigi Buffon, ex portiere e capitano, è un simbolo di resilienza e determinazione, qualità che Gravina considera fondamentali per la rinascita del calcio italiano. La figura di Buffon, recentemente nominato capo delegazione della nazionale, rappresenta un legame tra la tradizione vincente del passato e la necessità di un rinnovamento.
L’appello di Gravina a “capire come si perde” va oltre i risultati, abbracciando una riflessione più ampia sulla cultura sportiva e sull’importanza di affrontare ogni sfida con la giusta mentalità. Il futuro della nazionale dipenderà non solo dalla qualità tecnica dei giocatori, ma anche dalla loro capacità di reagire e imparare da ogni sconfitta, costruendo così un nuovo ciclo di successi per il calcio italiano.