È morto la notte scorsa Pietro Ghislandi, noto attore, musicista e ventriloquo di 68 anni, dopo una lunga malattia. Celebre per la sua partecipazione in Fantastico negli Anni Ottanta e per il pupazzo Sergio, Ghislandi ha attraversato vari ambiti artistici, dal cinema alla pubblicità, con un tocco distintivo di voce, ritmo e ironia. Tra i suoi film più noti si annoverano “Soldati – 365 all’alba” e le collaborazioni con Leonardo Pieraccioni. Ha inoltre condotto migliaia di spettacoli in teatri italiani
L’Italia piange la scomparsa di Pietro Ghislandi, noto attore e ventriloquo, morto la notte scorsa all’età di 68 anni dopo una lunga malattia. Questo artista, originario di Comun Nuovo, ha segnato la storia della televisione italiana, diventando famoso grazie alla sua partecipazione a programmi iconici come “Fantastico”, condotto da Pippo Baudo, e ancora Drive In e Striscia la Notizia.
La carriera di Pietro Ghislandi
Ghislandi ha iniziato la sua carriera negli anni Ottanta, emergendo come un talento poliedrico in grado di spaziare dalla comicità al dramma, dalla musica al teatro. La sua voce unica e le sue abilità di ventriloquo lo hanno reso un artista apprezzato e riconosciuto, capace di intrattenere il pubblico con ironia e sarcasmo. Il suo pupazzo Sergio, che rappresentava una sorta di alter ego, è diventato un simbolo della sua carriera, contribuendo a rendere le sue esibizioni memorabili.
Presenza nel cinema e nella pubblicità
Oltre alla sua carriera televisiva, Ghislandi ha avuto un’importante presenza nel cinema italiano. Ha recitato in film di grande successo come “Soldati – 365 all’alba” di Marco Risi e ha collaborato con registi noti come Leonardo Pieraccioni, partecipando a produzioni come “Il principe e il pirata” e “Il professor Cenerentolo”. La sua versatilità lo ha portato a lavorare anche in campo pubblicitario, dove ha interpretato ruoli iconici in spot di marchi famosi, diventando un volto noto per il pubblico italiano.
Un artista a 360 gradi
Ghislandi non era solo un attore, ma anche un musicista e un insegnante. Ha studiato pianoforte al Conservatorio “Donizetti” di Bergamo e ha insegnato musica nelle scuole, mostrando così un impegno costante nei confronti delle nuove generazioni. Ha inciso diversi dischi, tra cui “Pòta Dance”, un album di canzoni comiche, e ha lavorato nel doppiaggio di personaggi Disney, ampliando ulteriormente il suo raggio d’azione artistico.
La sua scomparsa lascia un vuoto nel panorama culturale italiano, dove aveva saputo coniugare abilmente il talento artistico con la capacità di coinvolgere e far riflettere il pubblico. Ghislandi sarà ricordato non solo per la sua arte, ma anche per la sua capacità di portare gioia e risate nelle case degli italiani, unendo generazioni attraverso il suo lavoro.