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Home Politica

Francesca Albanese chiarisce: “Stima per Segre, ma il suo nome è usato in modo strumentale”

"Mi auguro che ora ci si concentri sull’obiettivo principale: fare in modo che l’accordo per il cessate il fuoco a Gaza sia davvero un passo verso una pace autentica e dignitosa per tutti"

by Alessandro Bolzani
9 Ottobre 2025
Gli USA annunciano sanzioni contro Francesca Albanese

Francesca Albanese | Instagram @pekarnamm - alanews

Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei Territori palestinesi occupati, è tornata a commentare le polemiche legate al suo recente intervento televisivo e alle parole rivolte alla senatrice a vita Liliana Segre. In un messaggio diffuso su X, accompagnato da un video, Albanese ha ribadito la propria posizione, spiegando le ragioni del suo gesto durante la trasmissione In Onda. “Il mio commento al Tg1 serve a chiarire, ancora una volta, le motivazioni che mi hanno spinta a lasciare la puntata. Mi auguro che ora ci si concentri sull’obiettivo principale: fare in modo che l’accordo per il cessate il fuoco a Gaza sia davvero un passo verso una pace autentica e dignitosa per tutti”, ha dichiarato.

Il mio commento al @Tg1Rai per chiarire, ancora una volta, le ragioni della mia decisione di lasciare la puntata di @InOndaLa7.
Spero vivamente che ora ci si possa dedicare a fare in modo che l’accordo per il cessate il fuoco a Gaza sia veicolo di pace vera e dignitosa per tutti. pic.twitter.com/n3RS75Slsx

— Francesca Albanese, UN Special Rapporteur oPt (@FranceskAlbs) October 9, 2025

Il chiarimento arriva dopo le parole pronunciate nei giorni precedenti, quando Albanese aveva affermato che la senatrice Segre, sopravvissuta alla Shoah, non sarebbe stata “lucida” nell’affrontare il tema del presunto genocidio a Gaza. La senatrice, pur avendo più volte condannato la situazione nella Striscia, ha sempre invitato alla prudenza nell’uso del termine “genocidio”, sottolineando la necessità di non piegare il linguaggio della memoria a fini politici.

Albanese: “Il nome della senatrice Segre viene strumentalizzato”

Nel suo ultimo intervento, Albanese ha voluto chiarire di non aver abbandonato lo studio televisivo per dissenso nei confronti della senatrice, ma per protesta contro ciò che ha definito un uso distorto della sua figura da parte di Francesco Giubilei. “Non ho lasciato la puntata alla menzione del nome della senatrice Segre, che ammiro e rispetto”, ha scritto. “Mi sono alzata perché si stava utilizzando il suo nome e il suo vissuto per deviare il dibattito sul genocidio dalla normativa e dall’analisi legale che dovrebbero orientarlo. Rinnovo la mia stima e porgo i miei saluti alla senatrice”. Nelle sue parole non compare alcun riferimento alla presunta “mancata lucidità” di Segre, espressione che aveva alimentato la polemica iniziale.

Le reazioni e le accuse di strumentalizzazione

Le dichiarazioni di Albanese hanno suscitato un’ondata di critiche, in particolare da parte del Partito Democratico e di diverse personalità del mondo politico e culturale. Tra le voci più dure quella di Luciano Belli Paci, figlio di Liliana Segre, che in un’intervista ha accusato la relatrice Onu di appartenere a “quella categoria, purtroppo ampia, di persone ossessionate da mia madre”.

Belli Paci ha anche ricordato un episodio passato: lo scatto pubblicato da Albanese davanti al murale dedicato alla senatrice, accanto alla parola “Indifferenza”, accompagnato dall’hashtag #GazaGenocide. Un gesto che, secondo lui, implicava che Segre avesse tradito il suo impegno morale nel non restare indifferente di fronte alle ingiustizie. “Evidentemente Albanese non aveva letto le parole di mia madre – ha aggiunto – in cui esprime la sua repulsione per il governo Netanyahu e per la destra fascistoide e razzista oggi al potere in Israele”.

Un dibattito che resta aperto

La vicenda continua a suscitare un intenso dibattito pubblico, diviso tra chi accusa Albanese di mancanza di rispetto verso la senatrice e chi, invece, la difende ritenendo che la polemica abbia oscurato il suo lavoro e il tema centrale: la crisi umanitaria a Gaza. Con il suo ultimo intervento, la relatrice Onu ha cercato di riportare l’attenzione proprio su questo punto, auspicando che la discussione torni a concentrarsi sul diritto internazionale e sul significato concreto del cessate il fuoco in atto.

Per approfondire: Francesca Albanese ospite a Tintoria: “Israele sta compiendo un genocidio, i documenti lo dimostrano”

Tags: Francesca AlbaneseLiliana Segre

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