Svizzera: il presidente dell’organizzazione di assistenza al suicidio, Florian Willet, si è ucciso
Florian Willet, presidente della controversa organizzazione svizzera di assistenza al suicidio The Last Resort, ha scelto di togliersi la vita, scatenando un acceso dibattito sulla delicatezza del tema del suicidio assistito. La notizia è stata confermata dal co-fondatore dell’organizzazione e dal legale di Willet, come riportato dall’agenzia Dpa. La procura di Sciaffusa ha confermato il decesso, avvenuto in Germania il 5 maggio.
Un caso controverso
Willet, 47 anni, era al centro di un’inchiesta per “istigazione e favoreggiamento del suicidio” a seguito di un episodio che ha coinvolto il dispositivo Sarco, una capsula innovativa progettata per facilitare il suicidio assistito. Questo strumento controverso ha attirato l’attenzione internazionale quando è stato utilizzato per la prima volta nel settembre dello scorso anno da un’americana di 64 anni, che ha scelto di porre fine alle sue sofferenze dopo anni di malattia. Willet era presente durante quel tragico evento e, dopo essere stato arrestato, ha trascorso circa 70 giorni in custodia cautelare prima di essere rilasciato a dicembre.
Impatto legale e personale
Le accuse e il periodo di detenzione hanno avuto un impatto profondo su Willet, che si diceva traumatizzato dalle conseguenze legali e dalla pressione mediatica. La legge svizzera consente il suicidio assistito, ma stabilisce che la persona deve agire autonomamente e senza alcuna pressione esterna. Le organizzazioni di assistenza al suicidio operano in un contesto normativo complesso e le autorità svizzere hanno dichiarato illegale il dispositivo Sarco; nonostante ciò, The Last Resort ha continuato a utilizzarlo.
Riflessioni etiche e legali
L’intera vicenda solleva interrogativi sulla regolamentazione del suicidio assistito e sul ruolo delle organizzazioni che offrono tali servizi. Mentre la Svizzera è spesso vista come un pioniere in questo campo, la morte di Willet rappresenta un drammatico capitolo che mette in luce le fragilità del sistema e le profonde implicazioni etiche e legali legate al tema. La questione del suicidio assistito continua a generare dibattiti accesi, non solo in Svizzera, ma in tutto il mondo, riguardando la dignità umana, la libertà di scelta e le responsabilità delle organizzazioni coinvolte.