New York, 19 giugno 2025 – L’Iran è “mai stato così vicino a un’arma nucleare”, ha affermato la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, durante un briefing con la stampa. La dichiarazione sottolinea la crescente preoccupazione dell’amministrazione statunitense guidata dal presidente Donald Trump riguardo al programma nucleare iraniano e alle tensioni in Medio Oriente.
La posizione degli Stati Uniti sull’Iran e il ruolo di Trump
La Casa Bianca ha ribadito che Donald Trump intende prendere una decisione definitiva sull’Iran nelle prossime due settimane. Leavitt ha ricordato che il presidente Trump ha un “incredibile istinto” e che la sua priorità assoluta è impedire che Teheran acquisisca armi nucleari. Pur definendo Trump un peacemaker, la portavoce ha precisato che il presidente non esita a usare la forza qualora fosse necessario per difendere gli interessi americani.
In questo contesto, è confermato che l’inviato speciale statunitense Steve Witkoff ha avuto contatti diretti con l’Iran, segno di una possibile apertura diplomatica. Trump stesso ha dichiarato che esiste una “sostanziale possibilità” di negoziati con Teheran, pur mantenendo una posizione ferma: “Teheran non può avere l’arma nucleare” e “potrei come non potrei attaccare l’Iran”, ha detto il presidente rispondendo ai giornalisti.
Escalation militare e diplomazia internazionale
Negli ultimi giorni, le tensioni tra Israele e Iran sono notevolmente aumentate. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato di aver colpito numerosi siti militari e di produzione di centrifughe iraniane legate al programma nucleare. In risposta, l’Iran ha lanciato missili ipersonici contro Israele, secondo la tv di Stato iraniana.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha convocato un Consiglio di Difesa e Sicurezza per affrontare la crisi, esprimendo preoccupazione per l’escalation degli attacchi che coinvolgono anche obiettivi non legati al nucleare iraniano, con un crescente numero di vittime civili. Macron ha incaricato il ministro degli Esteri di promuovere un’iniziativa con i partner europei per cercare una soluzione negoziata, sottolineando che una risoluzione duratura potrà avvenire solo attraverso il dialogo.
Parallelamente, la Russia e gli Emirati Arabi Uniti stanno intensificando gli sforzi diplomatici per una risoluzione del conflitto, mentre l’Unione Europea insiste sulla necessità che prevalga la diplomazia e non l’azione militare.
In questo quadro complesso, la Casa Bianca ha anche iniziato a organizzare l’evacuazione dei diplomatici e dei cittadini americani da Israele, a causa dell’aumento delle ostilità. La tensione resta alta, con la minaccia di un possibile intervento militare statunitense sempre sullo sfondo.
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