La Russia torna a dire la sua sulla guerra tra Israele e Iran: le parole del Cremlino sulla Guida Suprema dell’Iran
Un’escalation di tensioni a livello globale potrebbe scaturire dall’uccisione della Guida Suprema dell’Iran, Ali Khamenei, un evento definito “inaccettabile” dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. In un’intervista rilasciata a Sky News, Peskov ha avvertito che un simile gesto “aprirebbe il vaso di Pandora”, sottolineando la pericolosità della situazione non solo per la regione mediorientale ma per l’intero pianeta.
Il monito del Cremlino: “Un cambio di regime sarebbe inaccettabile”
Secondo Dmitry Peskov, figura chiave della comunicazione presidenziale russa dal 2012, la Russia reagirebbe “molto negativamente” alla morte dell’ayatollah Khamenei, attuale leader politico e religioso dell’Iran. Khamenei, noto per il suo ruolo di massimo esponente del clero sciita e per la sua influenza sulla politica interna ed estera dell’Iran, è stato presidente della Repubblica Islamica dal 1981 al 1989, prima di diventare Guida Suprema nel 1989, carica che detiene tuttora. La sua leadership è caratterizzata da una linea politica conservatrice e da un controllo rigoroso sulle istituzioni, incluso il ruolo del Consiglio dei Guardiani, organo di supervisione legislativa.
Peskov ha descritto il quadro geopolitico attuale come “estremamente teso e pericoloso”, evidenziando come un’instabilità in Iran possa avere ripercussioni globali. La posizione russa si inserisce nel contesto di una regione già fragile, dove le tensioni tra potenze locali e internazionali sono costantemente in evoluzione.
Ali Khamenei, figura centrale e controversa della politica iraniana
Nato nel 1939 a Mashhad, Khamenei è una delle figure più influenti nella storia contemporanea dell’Iran. Fondamentalista islamico sciita, ha partecipato attivamente alla Rivoluzione iraniana e ha mantenuto un ruolo di primo piano negli equilibri politici del Paese. La sua guida è stata spesso al centro di critiche per le leggi ritenute repressive e violazioni dei diritti umani, come denunciato anche da organismi internazionali come l’ONU.
Dal punto di vista politico, Khamenei si è distinto per la sua opposizione agli Stati Uniti nel Medio Oriente, definendo in passato la presenza americana nella regione “inaccettabile”. Ha inoltre denunciato il regime sionista come “tumore maligno” da estirpare, ribadendo la sua ferma posizione contro Israele.
Il portavoce Peskov, che dal 2012 rappresenta la voce ufficiale del Cremlino, è noto anche per aver condotto la comunicazione politica durante la crisi russo-ucraina e per il suo ruolo nel dialogo diplomatico tra Mosca e Washington. Le sue dichiarazioni sull’Iran rappresentano dunque un segnale chiaro della posizione russa in un momento di forte instabilità internazionale.