TEL AVIV, 18 APR – Due minorenni, un arabo-israeliano e un palestinese, sono stati accusati di pianificare un attentato terroristico contro una sinagoga a Lod. Hanno giurato fedeltà all’Isis e progettato di colpire durante lo shabbat. Il piano è stata abbandonato dopo l’arresto di un referente dell’Isis in Giordania. L’arabo-israeliano continua a mantenere legami con l’organizzazione
Due minorenni, uno arabo-israeliano e uno palestinese, sono stati incriminati per aver progettato un attentato terroristico contro una sinagoga a Lod, una città situata a sud-est di Tel Aviv. La notizia, riportata dall’ufficio del procuratore di Stato israeliano, ha sollevato preoccupazione e allerta tra le autorità, evidenziando il rischio crescente di radicalizzazione tra i giovani.
Indagini e comunicazioni con l’Isis
L’indagine ha rivelato che il giovane arabo-israeliano ha iniziato a comunicare con sostenitori dell’Isis attraverso i social media nell’agosto 2024. Durante queste interazioni, è emersa la proposta di attaccare una sinagoga durante la preghiera dello shabbat, un momento in cui la partecipazione dei fedeli è massima. Quest’ora è stata scelta strategicamente per massimizzare l’impatto dell’attentato.
Dettagli inquietanti del piano
Dopo un incontro avvenuto a Hebron, il ragazzo arabo-israeliano ha convinto il suo complice palestinese a unirsi al piano, inducendolo a giurare fedeltà all’Isis. I dettagli del progetto erano inquietanti: i minori avevano pianificato di uccidere la guardia all’ingresso della sinagoga utilizzando un coltello avvelenato, con l’obiettivo di sottrarre l’arma e aprire il fuoco sui presenti. La brutalità di questo piano non solo mette in luce la ferocia dell’ideologia che i due giovani avevano abbracciato, ma anche la vulnerabilità dei loro profili psicologici.
Risposta delle autorità e urgenza di intervento
Il piano di attacco è stato interrotto solo dopo l’arresto in Giordania di un referente dell’Isis, con cui i due minori erano in contatto. Tuttavia, le autorità israeliane hanno confermato che il minorenne arabo-israeliano ha continuato a mantenere relazioni con altri sostenitori dell’Isis, manifestando chiare intenzioni terroristiche. Al momento, non si hanno notizie aggiornate sulla situazione del complice palestinese e se questi sia ancora attivo in ambienti jihadisti.