Colpita la città nel nord della Striscia di Gaza, nel tragico bilancio degli attacchi anche decine di feriti
Nella notte tra martedì 13 e mercoledì 14 maggio 2025, Jabalia, una città nel nord della Striscia di Gaza, ha subito intensi raid aerei da parte delle Forze di Difesa Israeliane (Idf), portando a un bilancio tragico di almeno 65 morti e decine di feriti. Secondo quanto riportato dall’emittente Al Jazeera, le operazioni militari hanno colpito in particolare la città e il vicino campo profughi, causando un numero significativo di vittime tra la popolazione civile.
Escalation di violenza in Gaza
Le Idf avevano già preannunciato l’intensificazione delle operazioni nella zona, ordinando l’evacuazione immediata di alcune aree del nord della Striscia, in risposta al lancio di razzi verso Israele, attribuito a gruppi militanti locali. Questa escalation di violenza si inserisce in un contesto di tensioni crescenti tra Israele e Gaza, che durano da mesi e che hanno visto un aumento degli scontri e delle operazioni militari.
Situazione umanitaria critica
Secondo le informazioni fornite da Al Jazeera, la maggior parte delle vittime si trova a Jabalia, ma anche altre sei persone sono state uccise in attacchi successivi in diverse località della Striscia di Gaza, tra cui Khan Yunis, nel sud. Questi eventi sottolineano la drammaticità della situazione umanitaria nella regione, già gravemente compromessa da anni di conflitti e blocchi.
Complessità geopolitica
Il contesto geopolitico è complesso: le tensioni tra le fazioni palestinesi, in particolare Hamas e Israele, continuano a deteriorarsi, alimentando un ciclo di violenza che sembra non avere fine. Gli esperti avvertono che la crescente militarizzazione della regione e il numero elevato di vittime civili potrebbero portare a una reazione internazionale più incisiva. Tuttavia, nel frattempo, la popolazione di Gaza sta pagando un prezzo altissimo.
Le immagini dei raid e del dolore delle famiglie colpite stanno rapidamente facendo il giro del mondo, alimentando l’indignazione e la richiesta di un intervento immediato da parte della comunità internazionale per fermare il conflitto. La situazione resta estremamente instabile, con la paura che nuovi attacchi possano avvenire nelle prossime ore, in un clima di incertezza e ansia per i civili intrappolati nel mirino dei bombardamenti.