Il ministro degli Esteri: “Di questo passo Mosca rischia nuove sanzioni”
Il conflitto in Ucraina continua a destare preoccupazioni a livello internazionale, con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha recentemente espresso forti dubbi sulla volontà di pace della Russia. A margine della seconda Conferenza Unesco sui beni culturali in corso a Napoli, Tajani ha messo in evidenza la mancanza di impegno da parte di Mosca nel raggiungere un accordo di pace, nonostante la speranza di una risoluzione pacifica rimanga presente.
La minaccia di nuove sanzioni
Tajani ha avvertito che “la Russia, di questo passo, rischia di trovarsi di fronte a nuove sanzioni”, sottolineando l’importanza di passi concreti per il cessate il fuoco. Negli ultimi mesi, la situazione in Ucraina è peggiorata, con un’intensificazione degli scontri e l’esercito russo che continua a operare senza segni di un imminente ritiro. L’assenza di progressi nei colloqui di pace, come quelli tenuti a Istanbul, preoccupa non solo il governo ucraino, ma anche le potenze occidentali che sostengono Kiev.
Segnali positivi ma insufficienti
Tajani ha riconosciuto alcuni sviluppi recenti, come gli scambi di prigionieri e l’iniziativa di liberare i bambini ucraini detenuti in Russia, come segnali positivi. Tuttavia, ha avvertito che tali gesti non sono sufficienti a cambiare il corso del conflitto. La Russia, secondo il ministro, ha interessi strategici profondamente radicati nella sua industria bellica, trasformata in un apparato militare complesso. Questa situazione rende difficile un’inversione di rotta da parte di Mosca, considerando anche l’alto numero di soldati coinvolti, la cui retribuzione è significativamente superiore a quella di molti lavoratori civili.
La responsabilità di Mosca
Infine, Tajani ha esortato la comunità internazionale a non cedere alle pressioni russe, sottolineando l’importanza di continuare a promuovere il dialogo per un cessate il fuoco. “La responsabilità del mancato accordo ricade sempre più su Mosca”, ha dichiarato, evidenziando la necessità di un cambio di atteggiamento da parte della Russia. Secondo Tajani, l’Ucraina ha dimostrato una disponibilità a negoziare, mentre Putin sembra restio ad accettare tali proposte. La situazione rimane quindi in stallo, con le speranze di un futuro pacifico che si fanno sempre più fragili nel contesto attuale.