L’assessore alla Famiglia della Regione Siciliana, Nuccia Albano, figlia di un condannato per mafia, è stata nominata consulente medico-legale di Alfonso Tumbarello, accusato di aver curato Matteo Messina Denaro durante la sua latitanza. La DDA di Palermo richiede 18 anni di carcere per Tumbarello
L’assegnazione di ruoli istituzionali a figure con legami controversi continua a sollevare interrogativi in Sicilia. La recente nomina di Nuccia Albano come consulente medico-legale di Alfonso Tumbarello, accusato di aver assistito Matteo Messina Denaro durante la sua latitanza, ha riacceso il dibattito sull’intersezione tra medicina e mafia nella regione. Questo evento ha suscitato preoccupazioni per le implicazioni etiche e di trasparenza all’interno delle istituzioni siciliane, visto che la Albano è Assessore alla Famiglia della Regione Sicilia.
Chi è Nuccia Albano?
Nuccia Albano è un’importante figura nel campo della medicina legale in Sicilia. Laureata in Medicina e Chirurgia all’Università di Palermo nel 1977, è stata la prima donna siciliana a specializzarsi in Medicina Legale e delle Assicurazioni nel 1980. La sua lunga carriera all’Istituto di Medicina Legale del Policlinico Universitario di Palermo le conferisce una solida reputazione. Tuttavia, la sua nomina come consulente di Tumbarello, attualmente sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa, ha sollevato un vespaio di critiche visto l’incarico istituzionale che la Albano ricopre in questo momento.
Le accuse contro Tumbarello e Messina Denaro
La Procura di Palermo ha accusato Tumbarello di aver fornito cure a Matteo Messina Denaro, uno dei boss mafiosi più ricercati al mondo, arrestato nel gennaio 2023 dopo quasi trent’anni di latitanza. Le indagini hanno rivelato che il medico avrebbe utilizzato documentazione falsa per facilitare l’accesso alle cure per Messina Denaro, il quale ha affrontato gravi problemi di salute legati a un tumore al colon durante la sua fuga.
Implicazioni etiche e trasparenza nelle istituzioni
La nomina di Albano come consulente di Tumbarello non è solo una questione di integrità professionale, ma tocca anche aspetti più ampi riguardanti la lotta alla mafia e la necessità di maggiore vigilanza nelle nomine pubbliche. La presenza di figure con legami con la criminalità organizzata all’interno delle istituzioni può minare la fiducia del pubblico, già compromessa da anni di scandali. In questo contesto, la figura di Nuccia Albano emerge come un ulteriore punto di tensione in una regione dove la mafia ha storicamente esercitato un’influenza pervasiva.
In conclusione, la situazione attuale richiede un’attenta riflessione su come le istituzioni siciliane possano garantire la trasparenza e l’etica necessarie per affrontare le sfide legate alla mafia. La nomina di Albano potrebbe rappresentare un’opportunità per rivedere e rafforzare i meccanismi di controllo e vigilanza, affinché il legame tra medicina e mafia non continui a minacciare la credibilità delle istituzioni.