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Home Politica

Chi ha salvato Ilaria Salis? All’interno della maggioranza volano accuse

Da un lato, la Lega accusa Forza Italia e il PPE di tradimento; dall’altro, gli azzurri respingono le accuse e ribaltano la responsabilità sulle assenze tra le fila sovraniste

by Alessandro Bolzani
7 Ottobre 2025
Immunità Ilaria Salis

Ilaria Salis | Instagram @ila_salis - alanews

Subito dopo la votazione al Parlamento europeo che ha negato l’autorizzazione a procedere alla revoca dell’immunità parlamentare a Ilaria Salis, il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini ha puntato il dito contro alcuni esponenti della maggioranza. “Con il voto segreto, chi si dice di centrodestra ha salvato la signora Salis dal processo. Vergogna!”, ha scritto sui social, ricordando che l’eurodeputata è accusata di lesioni aggravate e di far parte di un’organizzazione criminale.

L’accusa di Silvia Sardone: “Il PPE ha salvato Salis”

A rincarare la dose è stata Silvia Sardone, eurodeputata leghista e vicesegretaria del partito, che in un’intervista ad Affaritaliani ha sostenuto che “mancano all’appello decine di voti del Partito Popolare Europeo”. Secondo Sardone, nonostante il voto segreto, è evidente che siano stati i popolari – il gruppo a cui appartiene Forza Italia – a determinare l’esito favorevole per Salis. “Il capogruppo del PPE si era dichiarato contrario all’immunità, ma alcuni deputati hanno votato secondo coscienza. È chiaro da dove siano arrivati i voti che l’hanno salvata”, ha affermato, accusando inoltre gli alleati di governare “insieme alla sinistra” a Bruxelles.

La replica di Tajani: “Non accettiamo calunnie”

Le parole della Sardone hanno provocato la reazione indignata del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, leader di Forza Italia. “Non accettiamo calunnie né insulti. Nessuno tradisce, nessuno fa giochi strani. La nostra posizione è sempre stata chiara e coerente”, ha dichiarato, ricordando che il voto era segreto e che in aula erano presenti centinaia di eurodeputati.

Benigni contrattacca: “Accuse infondate, i veri assenti sono nella Lega”

A difendere ulteriormente Forza Italia è intervenuto Stefano Benigni, vicesegretario nazionale del partito, che ha definito le parole di Sardone “gravi e prive di fondamento”. “Prima ammette che il voto è segreto, poi accusa Forza Italia e il PPE di tradimento. Se ha le prove, le mostri, altrimenti smetta di dire sciocchezze”, ha commentato. Benigni ha ribaltato le accuse, sostenendo che le vere responsabilità si trovano nel gruppo dei Patrioti, dove si sono registrate 15 assenze su 84 deputati, tra cui un leghista. “La nostra delegazione era al completo. Chi non era in aula ha contribuito, di fatto, a salvare Salis”, ha aggiunto, accusando i leghisti di “speculare senza ritegno per raccattare qualche voto”.

Fratelli d’Italia: “Un voto gravissimo per il Parlamento europeo”

Meno diretto nella ricerca dei colpevoli, ma comunque critico, è stato il capodelegazione di Fratelli d’Italia, Carlo Fidanza, che ha definito l’esito del voto sull’immunità di Salis “un fatto gravissimo per il Parlamento europeo”. Secondo Fidanza, la decisione è stata dettata “dalle appartenenze politiche più che dal diritto”, evidenziando l’esistenza di un’alleanza trasversale capace di “salvare i propri amici e colpire gli avversari”.

Caso Salis, sono 70 i sospetti franchi tiratori

La decisione del Parlamento europeo di concedere l’immunità a Salis si è giocata su un margine sottilissimo: un solo voto di scarto. A fare la differenza, secondo quanto emerge da fonti parlamentari, sarebbero stati i franchi tiratori e le numerose assenze strategiche registrate al momento della votazione. Il voto segreto, richiesto appositamente, ha permesso a molti eurodeputati di discostarsi dalle indicazioni ufficiali dei propri gruppi, rendendo impossibile individuare con certezza i responsabili del ribaltamento dell’esito previsto.

Numeri e alleanze politiche

Sulla carta, la maggioranza dei deputati europei avrebbe dovuto opporsi all’immunità della parlamentare italiana. Sommando i gruppi del PPE, dei Patrioti, dei Conservatori e dei sovranisti di Esn, i voti contrari avrebbero dovuto raggiungere quota 378. Dall’altra parte, a favore di Salis si sono schierati i Socialisti, Renew Europe, i Verdi e The Left, per un totale di 312 voti, ai quali si aggiungevano una trentina di non iscritti, in gran parte riconducibili alle destre europee. Tuttavia, il risultato finale ha ribaltato le previsioni: 305 voti contrari e 306 a favore.

Il ruolo dei franchi tiratori nel salvataggio di Salis

All’interno dell’Eurocamera è ormai opinione diffusa che i franchi tiratori si annidino soprattutto tra le fila del Partito Popolare Europeo. In particolare, si sospetta che parte delle delegazioni polacca, romena e ungherese abbia scelto di sostenere Salis per non dare ragione al premier di Budapest, Viktor Orbán, considerato il principale avversario politico di molti di loro. Anche nella numerosa delegazione tedesca del PPE si ipotizza che alcuni deputati abbiano espresso un voto favorevole all’immunità. Secondo calcoli effettuati nelle ore precedenti la seduta, i franchi tiratori sarebbero stati almeno una settantina, un numero sufficiente per garantire alla deputata italiana una vittoria inizialmente stimata di una ventina di voti.

Un equilibrio cambiato all’ultimo momento

Qualcosa, però, è cambiato poco prima della votazione. Diversi eurodeputati avrebbero modificato la propria posizione, riducendo lo scarto a un solo voto. Decisivo è stato anche il peso degli astenuti (17) e di oltre 90 parlamentari che hanno scelto di non votare sulla questione, pur partecipando alle sedute successive. In tutto, i votanti sul caso Salis sono stati 628, contro i 638 della votazione immediatamente successiva e i 650 della seguente: un dato che suggerisce una scelta mirata di chi ha preferito non esporsi politicamente su un tema tanto divisivo.

Un risultato che lascia aperti molti interrogativi

Il caso di Ilaria Salis non si chiude dunque con la concessione dell’immunità, ma apre un nuovo capitolo di tensione all’interno del Parlamento europeo. Il voto segreto e la presenza di decine di franchi tiratori hanno alimentato sospetti e accuse incrociate, in particolare tra i gruppi di centrodestra. Resta ora da capire se, e in quale misura, l’episodio lascerà strascichi nei rapporti politici tra PPE, Lega e Fratelli d’Italia, già messi alla prova da divisioni interne sempre più evidenti.

Per approfondire: Ilaria Salis: confermata l’immunità per un solo voto. “Non svelerò mai chi mi ha salvata”

Tags: Antonio TajaniCarlo FidanzaIlaria SalisMatteo SalviniSilvia SardoneStefano Benigni

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