Le forze di sicurezza indiane hanno neutralizzato 31 ribelli maoisti durante un’operazione di tre settimane, grazie alla quale hanno riconquistato territori strategici
Le recenti operazioni delle forze di sicurezza indiane hanno segnato un passo significativo nella lotta contro il naxalismo, un movimento che ha influenzato la storia del paese per quasi sessant’anni. In un raid durato tre settimane, sono stati eliminati 31 ribelli maoisti, un risultato che evidenzia l’intensificazione della campagna governativa per riconquistare le colline strategiche precedentemente sotto il controllo della guerriglia. Il governo indiano ha comunicato l’importanza di queste operazioni, sottolineando il loro ruolo cruciale nel ripristinare la sicurezza nelle aree colpite.
La Ribellione Naxalita e il Contesto Attuale
La ribellione naxalita, originatasi nel villaggio di Naxalbari, ha dato vita a un conflitto sanguinoso che ha causato la morte di oltre 12.000 persone, tra cui ribelli, soldati e civili. Negli anni 2000, il movimento controllava quasi un terzo del territorio indiano, con un numero di combattenti stimato tra 15.000 e 20.000. Tuttavia, le recenti operazioni di sicurezza hanno portato a un significativo abbattimento delle forze ribelli, creando un clima di maggiore stabilità.
L’ultimo scontro, avvenuto nelle colline boscose di Karreguttalu, ha visto le forze di sicurezza impegnate in un’operazione di vasta portata. Il ministro degli Interni, Amit Shah, ha dichiarato che le forze di sicurezza hanno eliminato 31 ribelli nella più grande operazione contro il naxalismo fino ad oggi. Le colline, ora “sventolano orgogliosamente il tricolore” della bandiera nazionale indiana, simboleggiando il recupero di territori strategici.
Impegno del Governo e Risultati
Il governo ha ribadito il suo impegno a “sradicare il naxalismo dalle radici”. Anche il primo ministro Narendra Modi ha elogiato l’operazione, evidenziando che le azioni intraprese dimostrano un percorso positivo verso il ripristino della pace nelle aree colpite dai naxaliti.
Secondo dati governativi, da inizio 2024, le operazioni militari hanno portato alla morte di oltre 400 ribelli, con un’accelerazione delle attività di contrasto negli stati di Chhattisgarh e Jharkhand. Solo nel mese scorso, sono stati uccisi 11 maoisti, e nei mesi precedenti, 61 tra febbraio e marzo. Nonostante la situazione rimanga critica, le autorità sembrano determinate a proseguire nel loro intento di riportare la stabilità nelle regioni interessate.