Bruxelles, 27 settembre 2025 – L’Unione Europea si trova già immersa in una guerra ibrida con la Russia. A sostenerlo è Valdis Dombrovskis, commissario europeo per l’Economia, in un’intervista a France24. Secondo l’ex premier lettone, Mosca utilizza una vasta gamma di strumenti ostili, che spaziano dalla disinformazione al sabotaggio, fino all’impiego della migrazione irregolare come leva politica. Un insieme di azioni che, a suo avviso, conferma l’ampiezza delle mire imperialiste del Cremlino, non limitate al conflitto in Ucraina.
Minacce anche per i Paesi Nato
Dombrovskis ha ricordato come la Russia non nasconda più le proprie intenzioni di espansione territoriale e non esiti a citare la possibilità di agire anche contro Paesi membri dell’Unione Europea e dell’Alleanza Atlantica. Un contesto che rende particolarmente vulnerabili gli Stati baltici, da tempo esposti a incursioni e provocazioni. “Le preoccupazioni in questa regione sono molto concrete – ha affermato – soprattutto di fronte alle recenti violazioni dello spazio aereo europeo”.
Dombrovskis sul sorvolo dei droni in Polonia: “Non si può parlare di errore”
Per far fronte a questa crescente pressione, Bruxelles ha promosso il progetto di un “muro di droni”, che secondo Dombrovskis avrà la funzione di monitorare i movimenti ostili e, se necessario, intercettare velivoli nemici. Negli ultimi anni singoli droni russi hanno già oltrepassato i confini di vari Paesi Ue, ma l’episodio registrato di recente in Polonia – ha spiegato – ha avuto una portata molto più rilevante. “Non si può parlare di errore – ha denunciato – si tratta di test deliberati per misurare la capacità di risposta della Nato e valutare fino a dove Mosca può spingersi”.
Difesa comune e piano ‘Prontezza 2030’
Alla luce di questa situazione, Dombrovskis ha ribadito la necessità di rafforzare la spesa militare e le capacità di difesa europee, con particolare attenzione al fianco orientale dell’Alleanza. Bruxelles – ha aggiunto – sta accelerando l’attuazione del piano per il riarmo “Prontezza 2030”, pensato per sviluppare un’industria bellica in grado di sostenere a lungo termine le esigenze dell’Unione.
L’economia di guerra russa
Il commissario ha infine ricordato che la Russia ha già trasformato la propria economia in un sistema pienamente orientato al conflitto, aumentando la produzione di armamenti e ampliando il numero delle forze in campo. “La vera domanda – ha concluso – è dove verranno impiegati questi mezzi e queste truppe. Per questo è essenziale che l’Europa invii un segnale forte e inequivocabile: siamo pronti a difendere i nostri confini e non tollereremo nuove incursioni”.
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