Sciopero dei driver di Amazon in Italia, con un’adesione media dell’85%, toccando il 100% a Genova e Rimini. Il 90% di adesioni in Piemonte e in Emilia Romagna. Le organizzazioni sindacali chiedono maggiori diritti e stabilizzazioni
Il 18 aprile, i driver della filiera dell’ultimo miglio di Amazon hanno partecipato a uno sciopero che ha registrato un’adesione media dell’85% in tutta Italia, con punte di partecipazione che hanno raggiunto il 100% a Genova e Rimini. Le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno confermato che solo i lavoratori con contratti precari hanno continuato a operare, evidenziando l’importanza di questa mobilitazione.
Percentuali significative di adesione
L’adesione allo sciopero ha raggiunto percentuali significative in diverse regioni italiane. In Piemonte, la partecipazione è stata del 90%, mentre in Lombardia, Emilia Romagna e Toscana ha toccato l’85-90%. Anche a Roma e nel Lazio, i numeri si sono attestati tra l’85% e il 90%. Questo sciopero è stato indetto per rivendicare miglioramenti nelle condizioni di lavoro, inclusi salari equi, orari sostenibili e maggiore sicurezza sul lavoro. Le organizzazioni sindacali hanno definito il risultato come “soddisfacente”, sottolineando l’importanza di questa mobilitazione come una risposta forte e chiara alle esigenze dei lavoratori.
Crescente tensione tra lavoratori e direzione
Il contesto della protesta si inserisce in un periodo di crescente tensione tra i lavoratori e la direzione di Amazon. Negli ultimi mesi, le richieste sindacali si sono intensificate, con la richiesta di stabilizzazioni per i lavoratori precari e un miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro. Secondo fonti sindacali, l’assenza di progressi nei negoziati potrebbe portare a nuove forme di protesta. Le organizzazioni rappresentative dei lavoratori hanno dichiarato che, se non ci sarà un rapido riavvio delle trattative, verranno messe in atto ulteriori azioni di protesta per sostenere le legittime rivendicazioni.
Un settore in difficoltà
La situazione attuale evidenzia le difficoltà che molti lavoratori affrontano nel settore della logistica, dove le condizioni spesso non garantiscono un adeguato riconoscimento dei diritti lavorativi. In questo contesto, le mobilitazioni dei sindacati rappresentano un tentativo di mettere in luce queste problematiche e di ottenere cambiamenti significativi per il benessere dei dipendenti.