Un convoglio ONU è stato attaccato in Sudan mentre trasportava aiuti verso Al-Fashir, una città del Darfur in grave crisi a causa della carestia
L’attacco a un convoglio dell’ONU impegnato nel trasporto di aiuti umanitari verso Al-Fashir, nel Darfur, segna un momento drammatico in una regione già segnata da conflitti e instabilità. Questo evento, confermato da Eva Hinds, portavoce dell’UNICEF, ha portato a diverse vittime, senza ulteriori dettagli sulla natura dell’attacco. La situazione nel Darfur è sempre più critica, aggravata dalla guerra civile che ha devastato il Sudan negli ultimi anni.
La situazione umanitaria nel Darfur
Il convoglio, composto da veicoli del Programma Alimentare Mondiale (PAM) e dell’UNICEF, stava aspettando le necessarie autorizzazioni per proseguire verso Al-Fashir, dove la crisi umanitaria è allarmante. Il conflitto in corso ha portato a un aumento esponenziale della malnutrizione, con migliaia di bambini a rischio di carestia. Le agenzie umanitarie, già in difficoltà nell’erogazione degli aiuti a causa delle ostilità, si trovano ora a fronteggiare ulteriori complessità legate alla sicurezza.
Crisi alimentari e sanitarie
Il Darfur è storicamente un’area colpita da conflitti armati e violazioni dei diritti umani. Attualmente, il tasso di malnutrizione acuta tra i bambini sotto i cinque anni nel Darfur centrale raggiunge il 15,6%, mentre in alcuni campi, come quello di ZamZam, si avvicina al 30%. Le condizioni di vita sono ulteriormente complicate da spostamenti forzati e dalla mancanza di accesso a cibo nutriente e acqua potabile.
Appello dell’UNICEF
L’UNICEF ha lanciato un appello urgente affinché le parti in conflitto consentano l’accesso umanitario. Catherine Russell, Direttrice Generale dell’UNICEF, ha avvertito che i bambini stanno affrontando “violenze, sfollamenti e traumi terribili”, chiedendo un immediato cessate il fuoco per garantire la sicurezza degli operatori umanitari.
La comunità internazionale è ora chiamata a reagire tempestivamente, poiché il deterioramento della situazione potrebbe portare a una delle più gravi crisi umanitarie degli ultimi anni, con conseguenze devastanti per la popolazione civile. La finestra per evitare un ulteriore aggravamento della crisi si sta rapidamente chiudendo, richiedendo un intervento coordinato e deciso.