Alcune fonti interne all’UE hanno dichiarato che slitterà a luglio la presentazione del codice dei modelli IA
Slitta a luglio la presentazione del codice di buone pratiche sui modelli di intelligenza artificiale per finalità generali (Gpai), come il noto GPT-4 di OpenAI. La decisione è stata comunicata da fonti interne alla Commissione europea, che avevano inizialmente previsto la stesura definitiva del testo per maggio. Il documento, destinato a dettagliare le norme previste dall’AI Act per i fornitori di modelli Gpai, soprattutto quelli con rischi sistemici, rappresenta un passaggio cruciale nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale nell’Unione.
Le tensioni sulla bozza del codice dei modelli IA
La terza e ultima bozza del codice di buone pratiche aveva già suscitato importanti reazioni da parte degli operatori del settore, inclusi gli architetti che avevano negoziato il testo con il Parlamento europeo e il Consiglio UE. Secondo queste fonti, il testo risultava eccessivamente sbilanciato a favore delle grandi aziende tecnologiche, le cosiddette Big Tech, arrivando a reinterpretare e restringere significativamente la legge europea sull’intelligenza artificiale. Tali critiche hanno contribuito al rinvio della presentazione ufficiale del codice, ora attesa per luglio.
Il coinvolgimento e il percorso normativo
L’Ufficio per l’IA, istituito all’interno della Commissione, sta facilitando la stesura del codice, coordinando quattro gruppi di lavoro presieduti da esperti indipendenti e coinvolgendo quasi mille portatori di interesse, tra cui rappresentanti degli Stati membri, osservatori europei e internazionali. Le regole sull’intelligenza artificiale per finalità generali entreranno in vigore dal 2 agosto 2025, fissando un nuovo standard per la governance di tecnologie sempre più pervasive e complesse.
La Commissione europea, presieduta da Ursula von der Leyen, resta così impegnata nel bilanciare innovazione e sicurezza, assicurando che la regolamentazione dell’IA rifletta pienamente gli interessi pubblici e le esigenze di competitività del mercato digitale europeo.