Roma, 18 giugno 2025 – Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI, ha lanciato pesanti accuse contro Meta Platforms, la società tecnologica guidata da Mark Zuckerberg, per un presunto tentativo di sottrarre i migliori talenti nel campo dell’intelligenza artificiale. In un’intervista rilasciata al podcast del fratello Jack Altman, il CEO di OpenAI ha denunciato offerte economiche stratosferiche fatte da Meta ai suoi dipendenti.
Altman denuncia le offerte milionarie di Meta
Altman ha rivelato che Meta avrebbe proposto bonus e stipendi annuali superiori ai 100 milioni di dollari a vari dipendenti chiave di OpenAI, nella speranza di attrarli nel proprio team dedicato all’intelligenza artificiale generativa. “È pazzesco”, ha detto Altman. “Sono davvero contento che almeno finora nessuno dei nostri migliori collaboratori abbia deciso di accettare”. Queste dichiarazioni arrivano in un momento di intensa competizione nel settore dell’IA, in cui Meta, assieme a giganti come Google e Microsoft, si contende i migliori esperti per spingere l’innovazione.
Meta investe miliardi nella corsa all’IA
Nel 2025 Meta, con sede a Menlo Park, California, ha rafforzato il proprio impegno nel settore con investimenti imponenti. Mark Zuckerberg aveva già annunciato a inizio anno un piano di spesa di almeno 60 miliardi di dollari per l’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di consolidare la posizione di leadership dell’azienda. Recentemente, Meta ha firmato un accordo pluriennale, stimato oltre i 10 miliardi di dollari, con Scale AI, una società specializzata nell’etichettatura dei dati necessari per l’addestramento dei modelli di IA. Fonti statunitensi riportano che Meta ha offerto anche stipendi annui a nove cifre ai dirigenti di Scale AI, evidenziando la strategia aggressiva per acquisire competenze di alto livello.
Nonostante l’ammirazione per alcuni aspetti di Meta come azienda, Altman ha espresso dubbi sull’innovatività del colosso tecnologico: “Non credo che siano un’azienda particolarmente innovativa”, ha dichiarato. Queste tensioni tra due protagonisti dell’IA riflettono la complessità e la competitività del mercato globale, dove la guerra per i talenti e le risorse si fa sempre più serrata.