Se tutto andrà per il verso giusto, il Giappone porterà a termine per la seconda volta un atterraggio morbido sulla Luna. Il primo, compiuto dal lander Slim della Jaxa, risale a gennaio 2024
Il 5 giugno 2025 si preannuncia come una data storica per l’esplorazione spaziale, poiché il lander giapponese Resilience tenterà un allunaggio nel Mare Frigoris, una vasta pianura basaltica sulla Luna. Se tutto andrà per il verso giusto, il Giappone porterà a termine per la seconda volta un atterraggio morbido sulla Luna. Il primo, compiuto dal lander Slim della Jaxa, risale a gennaio 2024.
La missione di Resilience
Lanciato il 15 gennaio 2025 a bordo di un razzo Falcon 9 di SpaceX, il lander Resilience ha intrapreso un viaggio verso la Luna insieme a un altro lander privato, il Blue Ghost di Firefly Aerospace. Mentre il Blue Ghost ha seguito una rotta diretta e ha raggiunto l’orbita lunare il 13 febbraio, Resilience ha optato per un percorso più lungo ed energeticamente efficiente, che ha incluso un sorvolo ravvicinato della Luna il 14 febbraio. Dopo un viaggio di quattro mesi, il lander giapponese ha finalmente raggiunto l’orbita lunare all’inizio di maggio.
Immagini spettacolari e manovre di controllo
Negli ultimi giorni, Resilience ha inviato immagini spettacolari della superficie lunare, rivelando crateri e una topografia complessa. Attualmente, il lander orbita attorno alla Luna a una velocità di circa 5.800 chilometri orari, completando un giro ogni due ore. Il 28 maggio, è stata eseguita una manovra di controllo orbitale, durante la quale il motore del lander è stato acceso per dieci minuti, posizionandolo in un’orbita circolare a circa 100 chilometri dalla superficie lunare.
Carichi utili e obiettivi futuri
A bordo del lander, Resilience trasporta cinque carichi utili scientifici e tecnologici, tra cui un rover in miniatura chiamato Tenacious, sviluppato da ispace Europe. Questo rover avrà il compito di dimostrare tecnologie per l’estrazione della regolite e testare la mobilità sulla superficie lunare. La missione di Resilience non si limita a un semplice tentativo di atterraggio, ma rappresenta un passo cruciale nello sviluppo di tecnologie che potrebbero essere utilizzate nelle future esplorazioni lunari e interplanetarie.