La pasta non è solo un alimento: è un simbolo dell’Italia, un gesto quotidiano che racconta la nostra storia e la nostra identità. È presente in ogni casa, in ogni regione, e rappresenta da sempre un momento di condivisione e piacere. Da Roma con la carbonara, a Genova con le trofie al pesto, fino alle orecchiette pugliesi, la pasta unisce l’intero Paese con un filo sottile fatto di tradizione, sapore e convivialità.
Ma quando si tratta di scegliere quale pasta portare in tavola, le certezze si incrinano. C’è chi giura su un marchio storico, chi preferisce la pasta artigianale, chi guarda al prezzo o alla consistenza. Eppure, un’analisi condotta da Gambero Rosso ha cambiato le carte in tavola, incoronando la migliore pasta del 2025 e lasciando molti consumatori a bocca aperta.
Perché la pasta fa bene (e perché va scelta con attenzione)
Spesso demonizzata da diete improvvisate o convinzioni errate, la pasta è in realtà un alimento prezioso. Fornisce energia, contiene fibre, vitamine del gruppo B e minerali come fosforo e magnesio. Se consumata con moderazione e accompagnata da condimenti equilibrati, aiuta a mantenere stabile il livello di zuccheri nel sangue e favorisce il senso di sazietà.
Ma non tutte le paste sono uguali. Le differenze si notano nella qualità della semola, nella porosità, nella tenuta in cottura e nel modo in cui il formato trattiene il sugo. È qui che entra in gioco la valutazione del Gambero Rosso, che ha analizzato 39 tipologie di spaghetti disponibili nella grande distribuzione, assegnando voti basati su profumo, consistenza e resa nel piatto.
Dai marchi storici ai produttori meno noti, la competizione è stata serrata. L’obiettivo? Stabilire quale pasta rappresenta al meglio l’eccellenza italiana, anche tra gli scaffali dei supermercati.
La migliore pasta del 2025 secondo Gambero Rosso
Dopo prove accurate e degustazioni alla cieca, il verdetto è arrivato: Garofalo n°9 Gragnano IGP è stata eletta migliore pasta italiana tra quelle in commercio. La giuria ha premiato la porosità del formato, la capacità di trattenere i condimenti e la consistenza perfetta al dente, caratteristiche che la rendono ideale per qualsiasi tipo di preparazione.
Al secondo posto troviamo Liguori, con la sua linea L’Arte delle Specialità, apprezzata per il profumo intenso e la lavorazione tradizionale. La medaglia di bronzo va invece a Voiello Gran Spaghetto, scelta per la sua elasticità e il sapore deciso della semola.
Fuori dal podio, ma comunque promosse con ottimi voti, spiccano La Molisana e la pasta a marchio Esselunga, entrambe lodate per la consistenza e l’equilibrio tra prezzo e qualità. Tra le sorprese figura anche Combino, la linea distribuita da Lidl, che è riuscita a entrare nella top 10, dimostrando che una buona pasta non deve per forza costare di più.
Una classifica che, di fatto, sfata il mito del marchio leader e invita a guardare con occhi nuovi le corsie del supermercato: a volte la qualità autentica si trova proprio dove meno te l’aspetti.






