L’Unione Europea ha annunciato il diciottesimo pacchetto di sanzioni alla Russia: le parole di Kaja Kallas a riguardo
Il Consiglio dell’Unione Europea ha annunciato il prossimo diciottesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, con un focus particolare sulle navi che compongono la cosiddetta flotta ombra russa. A riferirlo è stata l’Alta rappresentante per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza dell’UE, Kaja Kallas, che ha sottolineato l’impatto significativo di queste misure nel ridurre la capacità bellica di Mosca.
Sanzioni mirate alla flotta ombra e flussi economici russi
Kallas ha dichiarato che “sanzionare la flotta ombra ha avuto un impatto particolarmente significativo”, spiegando che ogni nuova restrizione contribuisce a indebolire ulteriormente la capacità della Russia di proseguire il conflitto in Ucraina. La responsabile della diplomazia europea ha evidenziato come la Russia tenti di far credere che la guerra possa continuare indefinitamente, ma ha affermato con fermezza che questa narrativa è falsa.
Nel corso dell’ultimo pacchetto di sanzioni, le esportazioni di petrolio russo attraverso le rotte del Mar Nero e del Mar Baltico sono diminuite del 30% in una sola settimana. Inoltre, il fondo sovrano russo si è ridotto di 6 miliardi di dollari a maggio, passando da 42 a 36 miliardi, e potrebbe esaurire le risorse entro il prossimo anno. Questi dati confermano la pressione economica crescente sulla Russia, che ha visto il suo PIL crollare e la sua economia contrarsi, come sottolineato da Kallas.
Un fronte europeo unito nel contrasto a Mosca
Kaja Kallas ha ribadito che l’Unione Europea, insieme agli Stati Uniti, continuerà a mantenere alta la pressione sul Cremlino. “Ogni giorno la Russia mente sul suo desiderio di pace. Putin sta prendendo in giro il mondo”, ha detto, evidenziando la necessità di costringere Mosca a negoziare seriamente. L’UE punta a colpire non solo la flotta ombra ma anche gli intermediari e le entità straniere che facilitano l’elusione delle sanzioni, in particolare in Cina e negli Emirati Arabi Uniti.
L’Europa si mostra quindi determinata a non allentare la morsa economica su Mosca e a sostenere Kiev fino a quando non sarà raggiunta una pace duratura.