Nairobi, 15 aprile – Due giovani belgi sono stati accusati di contrabbando dopo aver tentato di esportare 5000 formiche dall’aeroporto Jkia. Tra i campioni vi sono esemplari di formiche giganti africane. La fauna selvatica è minacciata, con allerta per il commercio di insetti esotici
Due turisti belgi sono stati arrestati all’aeroporto internazionale Jomo Kenyatta di Nairobi con l’accusa di contrabbando di formiche esotiche. David Lornoy e Lodewijckx Seppe, in visita nel paese per un safari, sono stati trovati in possesso di ben 5.000 esemplari, tra cui diverse formiche giganti africane, un tipo molto pregiato e ricercato. Il valore totale della merce illecita è stimato intorno ai 10.000 euro, una cifra che fa riflettere sull’importanza del mercato nero di specie selvatiche.
La scoperta durante controlli di routine
Le formiche “regine”, nascoste in provette, sono state scoperte durante controlli di routine. Questi insetti, specialmente le formiche giganti, possono raggiungere un valore di 220 dollari l’una nel Regno Unito, rendendoli particolarmente appetibili per i contrabbandieri. Lornoy e Seppe si sono dichiarati colpevoli di commercio illegale di specie protette, violando le leggi sulla fauna selvatica del Kenya.
Un problema crescente
In un’operazione coordinata, sono stati fermati anche Duh Hung Nguyen, un vietnamita, e Dennis Ng’ang’a, un cittadino keniano, che hanno ammesso di aver contrabbandato ulteriori 300 formiche, nascoste all’interno di due contenitori. Questi arresti evidenziano un problema crescente: il contrabbando di insetti esotici, che ha suscitato l’allerta del Kenya Wildlife Service. L’ente governativo sta intensificando le misure di controllo per prevenire l’esportazione clandestina di specie rare, sempre più richieste nei mercati asiatici ed europei.
Conseguenze per la biodiversità
Il fenomeno del contrabbando di specie selvatiche non riguarda solo gli animali, ma si estende anche a insetti e altre forme di vita. La crescente domanda di esemplari rari per collezioni o per scopi scientifici ha reso il mercato del contrabbando un settore fiorente, con conseguenze devastanti per la biodiversità. Le autorità keniane sono ora impegnate a combattere questa pratica illegale, consapevoli che ogni esemplare sottratto al suo habitat naturale rappresenta un passo verso l’estinzione di specie già vulnerabili.