Roma, 24 maggio – Durante la scorsa notte, diversi israeliani hanno ricevuto chiamate da numeri sconosciuti, contenenti messaggi registrati di ostaggi che chiedevano aiuto. La direzione nazionale per la sicurezza informatica avverte che si tratta di tentativi di creare panico nella popolazione
Negli ultimi giorni, diversi cittadini israeliani hanno segnalato di aver ricevuto chiamate inquietanti da numeri sconosciuti, durante le quali si udirebbero voci di ostaggi che implorano aiuto per la loro liberazione. Questo inusuale fenomeno è stato riportato dal Times of Israel, che ha sottolineato come i messaggi siano stati realizzati utilizzando registrazioni di propaganda di Hamas, accompagnati da suoni di sirene ed esplosioni che creano un’atmosfera di panico e paura.
Messaggi inquietanti e reazioni ufficiali
Tra i messaggi ascoltati, uno in particolare ha colpito l’attenzione: “Ci sono ostaggi a Gaza, perché state aspettando?”. La direzione nazionale per la sicurezza informatica di Israele ha prontamente avvertito la popolazione, invitando a bloccare i numeri sospetti e qualificando tali comunicazioni come tentativi deliberati di seminare il panico. Nonostante la gravità della situazione, il forum dei familiari degli ostaggi ha smentito ogni coinvolgimento in questa iniziativa, sottolineando che l’obiettivo è di evitare ulteriori traumi per chi già vive momenti di ansia e angoscia.
La strategia di comunicazione di Hamas
Questa strategia di comunicazione da parte di Hamas evidenzia la crescente tensione e la complessità del conflitto israelo-palestinese. Da un lato, Hamas cerca di utilizzare ogni mezzo per esercitare pressione su Israele, mentre dall’altro si trova a fronteggiare un’opinione pubblica che è sempre più consapevole e critica nei confronti delle sue azioni. La risposta israeliana, caratterizzata da un forte controllo informatico e comunicativo, mira a proteggere i propri cittadini da manipolazioni emotive.
Un contesto di instabilità e crisi umanitaria
Il contesto di queste chiamate si inserisce in un periodo di grande instabilità nella regione, accentuato dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, che ha portato a un’escalation del conflitto e a una situazione di crisi umanitaria a Gaza. Le conseguenze di tali eventi non si limitano solo agli aspetti militari, ma si estendono anche alla sfera psicologica della popolazione, sia israeliana che palestinese, contribuendo a un clima di paura e sfiducia reciproca.