Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha dichiarato a Roma che è responsabilità legale e morale di tutti i Paesi opporsi ai crimini israeliani a Gaza e fornire aiuti umanitari. Ha criticato l’occupazione e le violazioni dei diritti del popolo palestinese, proponendo un unico Stato democratico per la Palestina
Il recente appello del ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha messo in luce la responsabilità di ogni nazione nel fermare le atrocità in corso a Gaza. Durante un incontro a Roma con il segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, e il capo della diplomazia della Santa Sede, Paul Gallagher, Araghchi ha sottolineato l’importanza di agire immediatamente per denunciare i crimini perpetrati da Israele e per fornire aiuti umanitari all’enclave palestinese. La situazione attuale richiede un’attenzione urgente da parte della comunità internazionale, affinché si possa porre fine a un conflitto che ha causato sofferenze incommensurabili.
Le cause profonde del conflitto
Nel suo intervento, Araghchi ha evidenziato che le radici dell’insicurezza e dei conflitti in Medio Oriente risiedono nell’occupazione, nell’apartheid e nelle violazioni dei diritti fondamentali del popolo palestinese. Ha dichiarato che “il diritto all’autodeterminazione dei palestinesi è sistematicamente negato”, sottolineando l’urgenza di un cambiamento radicale nella situazione attuale. È chiaro che la comunità internazionale deve riconoscere e affrontare queste problematiche per contribuire a una risoluzione duratura.
Proposta di un nuovo approccio
L’Iran ha avanzato l’idea di creare un unico Stato democratico su tutto il territorio della Palestina, attraverso un referendum che coinvolga tutti gli abitanti originari. Questo approccio si propone di superare l’insuccesso della soluzione dei due Stati, che Araghchi definisce una “promessa irrealizzata”. Secondo il ministro, “il regime israeliano sta attuando una cancellazione coloniale della Palestina”, e la necessità di un intervento internazionale deciso è più che mai urgente.
L’importanza della comunità internazionale
La questione palestinese rappresenta un punto di tensione cruciale non solo per il Medio Oriente, ma anche per le relazioni internazionali. Gli eventi a Gaza hanno attirato l’attenzione globale, con manifestazioni di sostegno al popolo palestinese che si sono diffuse in molte città del mondo. La comunità internazionale è chiamata a rispondere in modo coerente e unito per affrontare la crisi, evitando di rimanere in silenzio di fronte a una situazione che, come afferma Araghchi, si configura come un vero e proprio genocidio.
Le parole di Araghchi giungono in un momento di elevata tensione tra Iran e Israele, rendendo cruciale il ruolo degli attori internazionali, come la Santa Sede, per cercare di mediare una pace duratura nella regione. La responsabilità di fermare le violenze e promuovere la giustizia spetta a tutti, e ogni nazione deve fare la propria parte.