Decisione storica in Ecuador: gli agenti e i militari che commetteranno crimini contro i narcos non saranno considerati responsabili
Una nuova legge approvata dall’Assemblea Nazionale dell’Ecuador ha stabilito che poliziotti e militari impegnati nella lotta contro il crimine nell’ambito del cosiddetto “conflitto armato interno” non saranno ritenuti responsabili davanti alla giustizia per eventuali abusi commessi durante le operazioni contro i narcotrafficanti. La normativa è stata recentemente trasmessa al presidente Daniel Noboa per la promulgazione.
La legge sull’impunità per le forze dell’ordine in Ecuador
Il testo legislativo prevede che il capo dello Stato possa concedere un “indulto anticipato” a coloro che hanno compiuto presunti atti illeciti, purché tali azioni siano riconducibili all’“esercizio del dovere” durante operazioni di sicurezza, difesa o mantenimento dell’ordine pubblico contro gruppi armati organizzati. L’indulto presidenziale potrà essere concesso in qualsiasi fase del procedimento, dalla fase preliminare fino a quella successiva alla sentenza definitiva. In tal caso, gli imputati saranno liberati da ogni ordine di custodia cautelare e non saranno soggetti a pena detentiva anche se condannati.
Critiche dalle organizzazioni per i diritti umani
La legge ha suscitato forti reazioni da parte delle organizzazioni di tutela dei diritti umani. Human Rights Watch (Hrw), per bocca della direttrice per le Americhe Juanita Goebertus, ha denunciato che questa normativa “facilita gli abusi delle forze dell’ordine contro la popolazione”. La ONG ha inoltre sottolineato come la legge conferisca un’ampia discrezionalità all’esecutivo nel dichiarare ufficialmente uno stato di conflitto armato e nell’uso della forza, creando un regime speciale che si pone al di fuori dello stato di emergenza e che elude le garanzie costituzionali.
Questa normativa si inserisce in un contesto regionale sempre più segnato da tensioni tra esigenze di sicurezza e rispetto dei diritti umani, come evidenziato anche da recenti rapporti sulle violazioni in altri paesi latinoamericani. Nel frattempo, il presidente Daniel Noboa, in carica dal novembre 2023 e rieletto nel 2025, continua a puntare su una linea dura contro le organizzazioni criminali, proponendo misure che prevedono militarizzazione e aumento della sicurezza interna, in un Ecuador tra i più violenti della regione.