Il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha ricevuto minacce di morte tramite una lettera e telefonate anonime. Le indagini della Digos sono in corso in seguito all’intimidazione, collegata ai piani per i termovalorizzatori in Sicilia. Schifani promuove una legge anti-crack per proteggere le nuove generazioni
Il clima di tensione in Sicilia si fa sempre più palpabile, specialmente dopo le minacce di morte ricevute dal Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. Queste intimidazioni, che hanno destato preoccupazioni per la sicurezza del Governatore e della sua famiglia, sono arrivate in un momento cruciale per la regione, in cui si sta cercando di affrontare tematiche delicate come le dipendenze da sostanze stupefacenti e la gestione dei rifiuti.
Minacce e intimidazioni
La prima intimidazione è stata una lettera minatoria, scritta a mano e recapitata presso l’abitazione di Schifani, contenente frasi inquietanti come “Brucerai nei tuoi bruciatori”. Grazie all’intervento degli agenti di scorta, la missiva è stata subito segnalata alla Digos della Questura. Successivamente, sono giunte ulteriori minacce tramite telefonate, dove una voce camuffata ha affermato: “Il crack è sofferenza alla tua famiglia Schifani”. Questi eventi hanno sollevato un allerta non solo per la sicurezza personale del Governatore, ma anche per il contesto sociale in cui operano.
Legge anti-crack
Le minacce sono giunte in concomitanza con l’approvazione di un disegno di legge anti-crack, un’iniziativa che il Governatore ha definito “un passo decisivo per la protezione delle nuove generazioni”. Questo progetto prevede un finanziamento di oltre 23 milioni di euro in tre anni, destinato a garantire percorsi di cura e reinserimento sociale per le vittime di dipendenze. La discussione attorno a questa legge evidenzia l’urgenza di risposte efficaci al problema delle droghe in Sicilia, un tema che richiede attenzione e azioni concrete.
Inchiesta e gestione dei rifiuti
La Procura di Palermo, sotto la direzione di Maurizio de Lucia, ha avviato un’inchiesta per identificare gli autori delle minacce. Gli investigatori sospettano che le intimidazioni possano essere collegate all’annuncio della costruzione di due termovalorizzatori nell’isola, un progetto che mira a migliorare la gestione dei rifiuti e a ridurre l’uso delle discariche. Schifani ha affermato che questo rappresenta un passo fondamentale per il futuro della gestione dei rifiuti in Sicilia, un argomento particolarmente sensibile in una regione che ha storicamente affrontato gravi problemi in questo ambito.
La situazione rimane tesa, con le autorità che intensificano le misure di sicurezza per il Presidente e la sua famiglia. La comunità politica e civile esprime solidarietà di fronte a queste minacce inquietanti, sottolineando l’importanza di garantire la sicurezza e il benessere di chi si impegna per il progresso della Sicilia.