Elisabetta Ligabò Stasi, madre di Alberto Stasi, vorrebbe vedere la mamma di Chiara Poggi: un incontro carico di significativo che potrebbe regalare l’ennesima svolta al caso del delitto di Garlasco
Nel contesto del caso di Garlasco, uno dei più controversi e discussi della cronaca italiana, Elisabetta Ligabò Stasi, madre di Alberto Stasi, si è espressa con parole forti e cariche di emozione. “Quello che sta venendo fuori è sconvolgente. È uno schifo, mi dispiace usare questa parola. Ma è un vero e puro schifo”, ha affermato, riferendosi alle nuove indagini che hanno riaperto il dibattito sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007. A distanza di 18 anni dal delitto, l’arrivo di un nuovo sospettato, Andrea Sempio, ha sollevato interrogativi e speranze di giustizia, non solo per la famiglia Poggi, ma anche per quella di Stasi, che ha sempre sostenuto l’innocenza del figlio.
Il desiderio di dialogo tra le famiglie
La madre di Alberto ha espresso il suo desiderio di incontrare Rita Preda, madre di Chiara, per cercare un confronto diretto. “Credo che non vogliano. Vedo che sono sempre molto ostili nei nostri confronti”, ha dichiarato Elisabetta, che ha aggiunto: “ma sarei pronta a farlo”. Questo desiderio di dialogo evidenzia la complessità delle emozioni e delle relazioni tra le due famiglie, coinvolte in un dramma che le ha segnate profondamente.
La ricerca della verità
Nel frattempo, l’opinione pubblica continua a seguire con attenzione l’evoluzione delle indagini. La signora Ligabò ha sottolineato come, nonostante il dolore e la sofferenza, vi sia ora una nuova speranza nella ricerca della verità. Ha criticato l’indagine del passato, definendola un “percorso in una sola direzione”, e ha chiesto chiarezza su come sia stata gestita la prova dell’impronta non utilizzata, che ora riemerge con una nuova luce.
Le reazioni di Rita Preda
Rita Preda, dal canto suo, ha risposto alle dichiarazioni di Elisabetta, affermando di comprendere il suo dolore ma mantenendo una posizione di chiusura verso la revisione del caso, sostenendo che “il condannato è Alberto Stasi”. Questo confronto tra le due madri, simbolo di un conflitto straziante, riapre antiche ferite e alimenta un dibattito che, a distanza di anni, continua a essere di grande attualità in Italia.
Mentre il caso si sviluppa, entrambi i lati attendono con ansia gli sviluppi delle indagini, che potrebbero finalmente portare a una risoluzione definitiva e, si spera, giusta per entrambe le famiglie. La tensione rimane palpabile, e il desiderio di verità si fa sentire forte e chiaro.