Raoul Bellanova, difensore dell’Atalanta e della Nazionale, è coinvolto in un caso di scommesse clandestine a Milano. L’italo-brasiliano si sarebbe sentito minacciato da Tommaso De Giacomo, presunto gestore del giro
Raoul Bellanova, difensore dell’Atalanta e della Nazionale italiana, è al centro di un inquietante caso di scommesse clandestine a Milano. Secondo quanto riportato dall’ordinanza della giudice per le indagini preliminari, Lidia Castellucci, Bellanova avrebbe subito minacce da Tommaso De Giacomo, presunto gestore del giro di scommesse illegali. In un incontro avvenuto con il procuratore di Bellanova, De Giacomo avrebbe chiesto in modo pressante al calciatore di saldare un debito, in gran parte riconducibile a Nicolò Fagioli, suo compagno di squadra, con cui condivideva un account di scommesse.
Minacce e panico
Il documento della gip ha rivelato che Bellanova si sentiva “minacciato” e “preso dal panico”, un’emozione evidenziata in una chat tra lui e Fagioli. De Giacomo sfruttava la vulnerabilità dei giovani calciatori, spesso inesperti e pieni di soldi, esercitando una pressione psicologica per ottenere ciò che desiderava. Il meccanismo illecito si era instaurato tra i calciatori, alimentato dal passaparola, creando una rete di scommesse che si estendeva ben oltre le singole puntate.
Un vasto giro d’affari
L’indagine, avviata a Torino nel settembre 2023, ha svelato un vasto giro d’affari, con debiti accumulati che superavano il milione di euro tra i calciatori coinvolti, tra cui nomi noti come Sandro Tonali e Alessandro Florenzi. Nonostante le perquisizioni effettuate, il sistema di scommesse continuava a operare. Infatti, Dusan Vlahovic, pur non essendo indagato, avrebbe addirittura coperto una parte dei debiti di Fagioli con una somma considerevole di 100mila euro.
Misure cautelari e proseguimento delle indagini
Le misure cautelari adottate dalla gip, che ha disposto gli arresti domiciliari per De Giacomo e altri quattro presunti complici, sono state motivate dalla necessità di contrastare un fenomeno in continua evoluzione. I testimoni interrogati, secondo la giudice, hanno fornito versioni poco credibili, lasciando intravedere un panorama complesso e inquietante nel mondo delle scommesse sportive italiane. Le indagini proseguono, e l’attenzione è ora rivolta a comprendere l’intero meccanismo che ha coinvolto questi giovani atleti e i loro rapporti con gli organizzatori di scommesse.