Mosca, 9 aprile – Un’impiegata del ministero degli Esteri russo è stata fermato in Francia dalla polizia di confine, che ha confiscato il suo computer e il telefono. L’ambasciatore francese a Mosca è stato convocato per chiedere spiegazioni
Un’impiegata del ministero degli Esteri russo è stata arrestata dalla polizia di confine in Francia, in un’operazione che ha suscitato preoccupazioni diplomatiche significative. Il sequestro del suo computer e del suo telefono ha portato a un immediato intervento da parte della Russia, con la portavoce del ministero, Maria Zakharova, che ha confermato l’accaduto e ha sottolineato la violazione delle norme diplomatiche. L’ambasciatore francese è stato convocato per chiarire la situazione.
Dettagli dell’arresto
Nella giornata di ieri, la polizia di confine francese ha fermato l’impiegata durante un controllo di routine, in un momento di crescente tensione tra Russia e Occidente. Secondo l’agenzia Ria Novosti, l’operazione ha portato al sequestro di dispositivi elettronici, tra cui un computer portatile e un telefono cellulare, che potrebbero contenere informazioni sensibili. La Russia ha descritto l’arresto come un atto ostile e ha avviato un’indagine interna per comprendere meglio le circostanze del fermo.
Reazioni diplomatiche
L’incidente ha immediatamente scatenato reazioni nel panorama politico internazionale. L’ambasciatore francese a Mosca è stato convocato al ministero degli Esteri russo per fornire spiegazioni dettagliate sul fermo. Le autorità russe hanno richiesto chiarimenti ufficiali, sostenendo che l’arresto di un funzionario rappresenta un atto inaccettabile. Questo episodio si inserisce in un contesto di tensioni diplomatiche già esistenti, aggravate dagli sviluppi della guerra in Ucraina e dalle sanzioni economiche imposte alla Russia.