Le discussioni tra le delegazioni di Mosca e Kiev sono state posticipate al pomeriggio su richiesta della Turchia, come comunicato dal ministero degli Esteri russo
L’inizio delle attese trattative tra Russia e Ucraina è stato posticipato al pomeriggio su richiesta del governo turco. Questo cambiamento, confermato dal ministero degli Esteri russo attraverso l’agenzia di stampa Tass, si verifica in un momento delicato, caratterizzato da crescenti tensioni geopolitiche tra le due nazioni.
Il ruolo della Turchia come mediatore
Le negoziazioni mirano a trovare una soluzione pacifica al conflitto in corso e sono attese con grande interesse da parte di osservatori internazionali e analisti politici. La Turchia, che ha assunto un ruolo di mediatore tra Mosca e Kiev, cerca di ottenere un consenso che faciliti un dialogo costruttivo. Questo approccio è coerente con la sua tradizione di attore regionale impegnato nella risoluzione dei conflitti.
Il differente approccio di Russia e Ucraina ai negoziati
Maria Zakharova, la portavoce del ministero degli Esteri, ha ricordato che per Putin i negoziati devono mirare “ad eliminare le cause di fondo del conflitto e arrivare ad una pace durevole in una prospettiva storica”. Invece, in base a quanto riportato dal Wall Street Journal, la delegazione ucraina vorrebbe incontrare quella russa solo per discutere di come attuare e monitorare il cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni proposto dall’amministrazione Trump.
Dmitry Peskov, il portavoce del Cremlino, ha spiegato che il governo russo si è preparato ai negoziati durante una riunione presieduta ieri sera da Vladimir Putin alla quale hanno preso parte i membri della delegazione di Mosca, guidata da Vladimir Medinsky, i ministri degli Esteri e della Difesa, il capo del Consiglio di Sicurezza nazionale, il capo di stato maggiore Valery Gerasimov, i direttori dei servizi d’intelligence interno e per l’estero e tutti i comandanti dei gruppi militari impegnati nel conflitto.