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Home Scienze

Scoperta negli oceani la “palla della morte”: una spugna carnivora unica

Scoperta una spugna carnivora unica al mondo: ecco le caratteristiche della "palla della morte". Tutto ciò che c'è da sapere

by Federico Liberi
31 Ottobre 2025
Scoperta negli oceani una spugna carnivora

Scoperta negli oceani una spugna carnivora | Pixabay @gremlin - alanews

Nell’ambito delle recenti esplorazioni dell’Oceano Antartico, un team internazionale composto da ricercatori della The Nippon Foundation‑Nekton Ocean Census e del Schmidt Ocean Institute ha confermato la scoperta di oltre trenta nuove specie marine abissali, fra cui spicca una straordinaria spugna carnivora soprannominata “palla della morte”.

La spugna carnivora e non solo: un ecosistema marino ancora tutto da scoprire

Questa spugna, appartenente al genere Chondrocladia sp. nov., è stata rinvenuta a circa 3.600 metri di profondità nella fossa Trench North, situata a est dell’isola di Montagu, nella regione australe. Contrariamente alla maggior parte delle spugne che si limitano a filtrare particelle di plancton, essa si caratterizza per la capacità di catturare attivamente prede, grazie a una struttura sferica ricoperta da piccoli uncini, che le permettono una predazione efficiente. L’immagine dell’organismo appare affascinante e al contempo inquietante: una “palla letale” che afferra organismi nel silenzio e nel buio degli abissi.

Parallelamente, gli studiosi hanno individuato anche i cosiddetti “vermi zombie” del genere Osedax sp., organismi privi di bocca e intestino che sopravvivono grazie a batteri simbionti in grado di degradare i lipidi contenuti nelle ossa di animali marini morti, evidenziando un sistema di vita unico e adattato alle condizioni estreme dell’Oceano Antartico.

Spedizioni e tecnologie all’avanguardia per svelare i misteri degli abissi

Le scoperte sono il frutto di due spedizioni condotte nel corso del 2025 a bordo della nave del Schmidt Ocean Institute, che ha impiegato il veicolo subacqueo remoto ROV SuBastian per mappare e analizzare le aree di interesse, tra cui la stessa Trench North e le isole South Sandwich. Durante le attività, è stato individuato un nuovo campo di vulcani sottomarini attivi a circa 700 metri di profondità, alimentati da sorgenti idrotermali, i cui ecosistemi si basano sulla chimiosintesi anziché sulla fotosintesi.

La responsabile scientifica dell’Ocean Census, dottoressa Michelle Taylor, ha sottolineato l’importanza di queste ricerche, affermando che “nonostante meno del 30% dei campioni raccolti sia stato analizzato, sono già state confermate trenta specie mai descritte prima”, segno che il lavoro di esplorazione è solo all’inizio.

Implicazioni scientifiche e ambientali delle nuove scoperte

La scoperta della spugna carnivora “palla della morte” rappresenta un tassello fondamentale per approfondire la conoscenza della biodiversità marina, l’evoluzione degli organismi e le complesse reti ecologiche che regolano gli oceani polari. Questi ambienti estremi, caratterizzati da temperature prossime allo zero e da una pressione elevatissima, custodiscono ancora molte forme di vita sconosciute, la cui documentazione è imprescindibile per sviluppare strategie di tutela ambientale soprattutto in regioni vulnerabili come quelle antartiche.

Le nuove specie ritrovate includono anche vermi a scaglie, stelle marine e molluschi adattati a condizioni di vita estreme, come quelle influenzate dalle attività vulcaniche sottomarine o dalle sorgenti idrotermali. Grazie all’uso combinato di imaging ad alta definizione, mappatura del fondale e analisi genetiche, i tempi per identificare e catalogare nuove specie si sono drasticamente ridotti, aprendo prospettive innovative per la biologia marina e la conservazione globale.

L’Oceano Antartico, con la sua corrente circumpolare che trasporta enormi volumi d’acqua e un ecosistema unico, continua a rivelarsi una delle ultime grandi frontiere scientifiche del pianeta, dove misteri e scoperte si intrecciano in un affascinante viaggio verso la comprensione più profonda del nostro ambiente marino e, in definitiva, della Terra stessa.

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