Roma, 18 giugno 2025 – Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha fatto il punto sulla situazione dei nostri connazionali presenti in Iran e Israele, due paesi coinvolti nella delicata crisi mediorientale in corso. A margine della presentazione della Relazione annuale di Consap alla Camera, Tajani ha rassicurato sul costante impegno del governo nel garantire la sicurezza degli italiani presenti nell’area.
Impegno per la sicurezza dei connazionali in Medio Oriente
Antonio Tajani ha sottolineato che, nonostante gli spazi aerei siano attualmente chiusi, il ministero degli Esteri sta facilitando l’uscita volontaria dei cittadini italiani da Iran e Israele. “La priorità numero uno è la sicurezza dei nostri connazionali”, ha ribadito il ministro, spiegando che non sono previste evacuazioni di massa, ma un’assistenza puntuale a chi desidera lasciare le zone di tensione. Attualmente, si contano circa 50.000 italiani nella regione mediorientale, con una presenza significativa in Israele (circa 20.000) e una comunità più piccola in Iran (circa 500).
Inoltre, Tajani ha confermato che il governo italiano è in stretto contatto con le ambasciate e i consolati per monitorare la situazione e fornire supporto a chi ne ha bisogno. Un esempio recente è l’assistenza fornita a un gruppo di 36 pellegrini della Cei a Gerusalemme, aiutati a raggiungere la Giordania in sicurezza.
Tajani: “Il governo italiano è in prima linea per favorire la de-esclation”
Riguardo alle tensioni crescenti nel Medio Oriente, Tajani ha evitato di commentare le indiscrezioni circa un possibile intervento militare degli Stati Uniti, invitando a rivolgersi direttamente a Washington per chiarimenti. Il ministro ha però ribadito con fermezza che l’Italia sostiene il diritto di Israele a difendersi, soprattutto in presenza di minacce nucleari da parte dell’Iran, ma ha sottolineato anche la necessità di mantenere aperto il dialogo diplomatico. “Il governo italiano è in prima linea per favorire la de-escalation”, ha affermato.
Il ministro ha ricordato che l’Italia, in qualità di presidente del G7, ha lavorato per contenere l’effetto domino scatenato dall’attacco terroristico di Hamas a Israele, auspicando una soluzione diplomatica della crisi. Tajani ha inoltre evidenziato l’importanza di tutelare la popolazione e le minoranze in Siria, paese prossimo al conflitto, e di evitare un ritorno dell’Isis.