Milano, 17 dicembre 2025 – La vicenda della detenzione di Alberto Trentini in Venezuela continua a essere al centro dell’attenzione della politica estera italiana. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito, a margine della Conferenza Nazionale dell’Export e dell’internazionalizzazione delle imprese a Milano, che la liberazione di Trentini e degli altri italiani detenuti in Venezuela rappresenta una priorità fondamentale per il governo italiano, impegnato a mantenere pressioni diplomatiche costanti.
La situazione di Alberto Trentini e degli altri detenuti italiani
Alberto Trentini, cooperante umanitario originario del Lido di Venezia, è detenuto nel carcere El Rodeo di Caracas dal 15 novembre 2024 senza aver mai ricevuto un’accusa formale. Trentini, che ha compiuto 46 anni in carcere lo scorso agosto, lavora con l’organizzazione non governativa francese Humanity & Inclusion, impegnata nell’assistenza alle persone con disabilità. Nonostante la liberazione di due prigionieri italo-venezuelani, l’operatore umanitario rimane in cella da quasi un anno.
L’ambasciatore italiano in Venezuela, Giovanni Alberto De Vito, ha recentemente visitato Trentini, riscontrando un miglioramento delle sue condizioni di umore rispetto alla precedente visita. Tuttavia, la famiglia di Trentini esprime ancora grande preoccupazione e chiede al governo italiano di intensificare gli sforzi diplomatici per ottenere il rilascio immediato del loro congiunto, sottolineando la sofferenza crescente derivante da questa lunga detenzione.

L’impegno del governo italiano e la mobilitazione civile
Il ministro Antonio Tajani ha confermato che l’Italia continua a monitorare attentamente la situazione attraverso le rappresentanze diplomatiche a Caracas e ha nominato un inviato speciale per seguire i casi dei circa una dozzina di cittadini italiani detenuti in Venezuela. “Stiamo facendo tutte le pressioni possibili per liberare Trentini e gli altri detenuti“, ha dichiarato Tajani, precisando che la decisione finale non dipende dall’Italia.
La mobilitazione per la liberazione di Trentini coinvolge anche associazioni come “Articolo 21” e personalità politiche, tra cui il senatore Pier Ferdinando Casini, che auspica ulteriori rilasci. Il caso di Alberto Trentini resta dunque un nodo diplomatico complesso, con l’Italia determinata a mantenere alta l’attenzione internazionale e a proseguire il lavoro diplomatico per un esito positivo.
In un contesto internazionale teso, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha ribadito con fermezza la posizione dell’Italia a margine della Conferenza Nazionale dell’Export e dell’Internazionalizzazione delle Imprese, tenutasi oggi a Milano. Nel rispondere a una domanda sulle ultime dichiarazioni della portavoce del ministero degli Esteri russo, Marija Zakharova, Tajani ha sottolineato l’impegno italiano a favore di una soluzione pacifica e duratura del conflitto in Ucraina.
Tajani: “Noi siamo dalla parte della pace”
In un contesto internazionale teso, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha ribadito con fermezza la posizione dell’Italia a margine della Conferenza Nazionale dell’Export e dell’Internazionalizzazione delle Imprese, tenutasi oggi a Milano. Nel rispondere a una domanda sulle ultime dichiarazioni della portavoce del ministero degli Esteri russo, Marija Zakharova, Tajani ha sottolineato l’impegno italiano a favore di una soluzione pacifica e duratura del conflitto in Ucraina.
Il ministro ha chiarito che l’Italia sostiene l’Ucraina nella ricerca di una pace giusta e duratura e che continuerà a fornire supporto finché la guerra non sarà terminata. “La sosterremo ancora finché sarà necessario, finché non finirà la guerra e lavoreremo per garantire la sua sicurezza, che è anche la sicurezza dell’Europa una volta finita la guerra”, ha affermato Tajani. Inoltre, ha evidenziato come la proposta italiana di istituire una sorta di Articolo 5 della Nato con una presenza americana stia guadagnando consenso tra Ucraina, Europa e Stati Uniti, auspicando un rapido accordo con la Russia.
Le parole di Zakharova, che in precedenza aveva collegato il sostegno italiano a Kiev al recente crollo della Torre dei Conti a Roma, sono state definite da Tajani come “affermazioni volgari” e “vergognose”. La Farnesina ha infatti convocato l’ambasciatore russo per manifestare ufficialmente l’indignazione italiana. Il ministro ha rimarcato che l’Italia ha sempre manifestato solidarietà anche nei confronti del popolo russo e ha chiesto rispetto reciproco.

Sul Mercosur, un accordo da perfezionare ma vicino alla firma
Sempre a margine della conferenza milanese, Tajani si è espresso anche sull’accordo commerciale con il Mercosur. Pur mostrando favore alla firma, il ministro ha sottolineato la necessità di alcune correzioni nelle clausole di salvaguardia per il settore agricolo italiano. “Risolto questo, noi firmeremo, sarà adesso o sarà gennaio”, ha detto Tajani, confermando l’intenzione del governo italiano di procedere a breve.
In un momento in cui le tensioni internazionali si riflettono anche nelle relazioni diplomatiche, la posizione espressa dal ministro degli Esteri evidenzia la volontà dell’Italia di mantenere un equilibrio tra fermezza e dialogo, sostenendo l’Ucraina ma senza rinunciare alla solidarietà umana verso tutte le popolazioni coinvolte.






