Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha sottolineato l’importanza di una battaglia culturale nelle scuole per combattere l’odio verso le forze dell’ordine
Durante il decimo Congresso nazionale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) a Roma, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha lanciato un appello cruciale per l’educazione al rispetto delle forze dell’ordine. Ha sottolineato l’importanza di affrontare una vera e propria battaglia culturale. “Quando vado nelle scuole – ha affermato -, spesso sento ragazzi chiamare la polizia con termini dispregiativi come ‘lo sbirro’ o ‘la guardia’“. Questo fenomeno, ha avvertito, non può essere risolto con un semplice decreto, ma richiede un cambiamento profondo nella nostra cultura.
L’importanza della formazione nei licei
Salvini ha messo in evidenza la necessità di iniziare questo processo già nei licei, dove è fondamentale “sterminare il seme malato” che associa la divisa a repressione e controllo. Secondo il ministro, il rispetto per le divise deve essere radicato nella formazione dei giovani, affinché comprendano il ruolo fondamentale delle forze dell’ordine nella società. Con un’ironica provocazione, ha chiesto: “Se ti rubano il motorino, chiami i Fantastici 4 o la Fata Turchina?”, sottolineando che, in situazioni di emergenza, l’unico supporto reale è quello fornito dalla polizia.
Un cambiamento culturale a lungo termine
Il ministro ha anche riconosciuto che il cambiamento culturale richiederà tempo: “Ci metteremo 5, 10, 15 anni”, ha dichiarato, evidenziando che la strada per costruire una società che rispetti le forze dell’ordine sarà lunga e complessa. Non si tratta solo di leggi o decreti, ma di un processo di educazione e sensibilizzazione. In questo contesto, Salvini ha invitato famiglie e istituzioni a lavorare insieme per seminare valori di rispetto e collaborazione tra cittadini e polizia.
Un passo significativo verso il rispetto delle istituzioni
Questa presa di posizione di Salvini arriva in un momento in cui il dibattito sulla sicurezza e il rispetto per le istituzioni è più attuale che mai. Solleva questioni fondamentali su come le nuove generazioni percepiscono le forze dell’ordine e il loro operato. La proposta del ministro potrebbe quindi rappresentare un passo significativo verso un cambiamento positivo, puntando a formare cittadini consapevoli e rispettosi del lavoro delle forze dell’ordine.