L’ex premier Matteo Renzi critica il referendum sul Jobs Act, definendolo un tema paleolitico. Secondo Renzi, sarebbe stata necessaria una discussione su stipendi e bollette, e prevede che il referendum non raggiunga il quorum
Matteo Renzi, ex primo ministro e leader di Italia Viva, ha recentemente espresso una posizione netta riguardo al referendum sul Jobs Act durante la presentazione del suo libro “L’Influencer” a Bruxelles. Secondo Renzi, questo referendum rappresenta un “passo indietro al paleolitico”, sottolineando che il dibattito attuale non affronta le vere emergenze del paese, come il costo della vita e il potere d’acquisto. La sua critica si concentra sull’urgenza di discutere questioni attuali e rilevanti per i cittadini.
Critiche al governo Meloni
Nel suo intervento, Renzi ha messo in evidenza che sarebbe stato più utile affrontare argomenti cruciali, incalzando il governo di Giorgia Meloni su temi che interessano direttamente il popolo. Ha ricordato che Meloni stessa si era espressa negativamente sul Jobs Act, definendolo “carta da pizza”. Questo commento, secondo Renzi, dimostra una comprensione superficiale delle dinamiche del lavoro e delle sue problematiche.
Contraddizioni nel Partito Democratico
Renzi ha anche criticato il Partito Democratico, attualmente guidato da Elly Schlein, per aver adottato posizioni contrarie a quelle che in passato sosteneva. Ha affermato: “Elly Schlein ha sempre detto di essere contro il Jobs Act”, riconoscendo la coerenza della sua posizione. Tuttavia, ha evidenziato la contraddizione dei riformisti all’interno del PD, che ora si trovano a votare contro riforme che avevano precedentemente supportato. Questa situazione, secondo Renzi, dimostra una mancanza di coraggio e un attaccamento a questioni ormai obsolete.
Previsioni sul referendum
Concludendo la sua analisi, Renzi ha previsto che il referendum non raggiungerà il quorum necessario, suggerendo che il dibattito si stia allontanando dalle vere sfide del presente. Le sue parole non solo evidenziano una visione critica del contesto politico attuale, ma invitano anche a riflettere su come il futuro del lavoro in Italia debba essere affrontato con maggiore serietà e innovazione, piuttosto che rimanere ancorato a discussioni passate.