Matteo Salvini interviene sulle polemiche sulla presunta presenza di detenuti italiani a Guantanamo: ecco le sue parole
In un contesto internazionale segnato da tensioni sulle politiche migratorie, il vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini, ha risposto con una dichiarazione netta riguardo alle voci su eventuali migranti italiani illegali detenuti a Guantanamo. Intervenuto a margine di un convegno al Senato, Salvini ha sottolineato di non avere informazioni dirette sulla questione, ma ha difeso l’operato del presidente statunitense, affermando che “se il presidente degli Stati Uniti garantisce la sicurezza degli USA fa il suo mestiere”.
Il ruolo della Casa Bianca e la sicurezza nazionale
Alla domanda specifica sulla gestione delle proteste legate ai migranti in California, Salvini ha preferito concentrare l’attenzione sulla sua attività di ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti in Italia, rimarcando come “allontanare i clandestini da qualunque paese sia un diritto di qualunque uomo di governo e paese al mondo”. La posizione del leader leghista si inserisce in un dibattito più ampio sulle strategie adottate dagli Stati Uniti sotto la guida della Casa Bianca per la gestione delle questioni migratorie e della sicurezza interna, un tema che ha suscitato reazioni e discussioni anche in Europa.
Nessuna conferma su italiani a Guantanamo, Tajani rassicura
Nel frattempo, il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani ha espresso chiaramente che non risultano italiani detenuti a Guantanamo e ha assicurato che, in caso contrario, “saranno rimpatriati”. Le dichiarazioni giungono in un momento in cui gli Stati Uniti stanno imponendo misure di sicurezza più rigide, con lo stato di emergenza dichiarato in alcune aree come la California e il Texas, dove è stata attivata anche la Guardia Nazionale per controllare le manifestazioni legate alla crisi migratoria.
Le parole di Salvini e Tajani riflettono una linea politica che enfatizza la sicurezza nazionale e il controllo dei flussi migratori, tema che rimane al centro del dibattito politico italiano e internazionale nel 2025.