In vista delle elezioni regionali che si svolgeranno in Lombardia nel 2029, i leader nazionali del centrodestra hanno siglato un accordo. L’intesa prevede che il partito più votato in Lombardia alle Politiche del 2027 abbia la facoltà di indicare il candidato alla successione di Attilio Fontana. Un meccanismo che, salvo sorprese, dovrebbe favorire Fratelli d’Italia, mentre nel frattempo è stata lasciata alla Lega la scelta del prossimo candidato governatore del Veneto.
Le tensioni interne alla Lega
L’accordo, frutto di un equilibrio tra le diverse anime della coalizione, ha però suscitato forti resistenze all’interno della Lega lombarda. Il segretario regionale Massimiliano Romeo e lo stesso presidente uscente Fontana hanno ribadito in più occasioni che il Carroccio deve mantenere il diritto di esprimere anche il futuro candidato, rivendicando non solo la continuità politica ma anche il radicamento territoriale del partito.
Il rammarico della ministra Santanchè
La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha espresso rammarico per la posizione della Lega sulla guida della Regione Lombardia, sottolineando che non riflette lo spirito del centrodestra. Santanchè ha ribadito l’importanza del confronto all’interno della coalizione e si è detta tranquilla riguardo ai suoi processi, certa che andrà tutto per il meglio.
Fontana cerca di smorzare i toni
Anche Attilio Fontana, l’attuale governatore della Lombardia, è intervenuto sul tema della sua possibile candidatura alla presidenza regionale in quota Fratelli d’Italia per il 2028, Fontana ha scelto la prudenza: “Mi sono già espresso e colgo l’invito a non aggiungere altro, ci vediamo fra qualche anno”, cercando così di smorzare le recenti polemiche interne al centrodestra.
Lega, Morelli: “Governatore Lombardia? Squadra che vince non si cambia”
Dal canto suo, Alessandro Morelli, sottosegretario alla programmazione economica, difende la scelta di confermare Fontana e Romeo come candidati per la presidenza della Lombardia nel 2028, sottolineando che “squadra che vince non si cambia“. La decisione, frutto dell’accordo tra Meloni, Salvini e Tajani, ha suscitato malumori nella Lega. Morelli ha poi spostato l’attenzione sul Veneto, auspicando fiducia nel governo leghista.





