La Carta del docente 2025/26 resta al momento bloccata, in attesa della riattivazione del portale ufficiale. L’agevolazione, prevista per legge, rappresenta uno degli strumenti più importanti per la formazione e l’aggiornamento professionale dei docenti italiani. Tuttavia, la mancata operatività del bonus sta creando difficoltà nella pianificazione dei corsi e delle attività di aggiornamento. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito non ha ancora comunicato una data ufficiale per il ripristino della piattaforma, ma le novità in arrivo sono già numerose.
Cos’è la Carta del docente
La Carta del docente è stata introdotta con la Legge 107 del 13 luglio 2016, conosciuta come La Buona Scuola. Si tratta di un contributo economico annuale destinato agli insegnanti per sostenere le spese legate all’aggiornamento professionale e culturale.
Fino allo scorso anno l’importo era di 500 euro per ciascun docente e poteva essere utilizzato per l’acquisto di libri, software, hardware, corsi di aggiornamento, master universitari o per l’ingresso a eventi culturali, musei e spettacoli teatrali. I fondi potevano essere spesi fino al 31 agosto 2025, ma con la nuova tornata si attende l’assegnazione del budget aggiornato.
I buoni di spesa elettronici vengono generati tramite la piattaforma dedicata (cartadeldocente.istruzione.it) e possono essere utilizzati solo presso esercenti accreditati, elencati nel portale ufficiale.
Le novità per l’anno scolastico 2025/26
Per l’anno scolastico 2025/26, la Carta del docente subirà modifiche significative. La prima riguarda l’importo annuale, che non sarà più fisso a 500 euro, ma calcolato in base a un criterio proporzionale che tiene conto del numero complessivo dei beneficiari e delle risorse disponibili. Sarà il Ministero dell’Istruzione e del Merito, in accordo con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, a stabilire la cifra definitiva.
Un’altra novità di rilievo è l’estensione della misura anche ai docenti precari con contratto a tempo determinato fino al 30 giugno. Si tratta di un passo atteso da tempo e reso possibile grazie alla Legge di Bilancio 2025, che ha corretto le precedenti esclusioni.
Cambia anche la rendicontazione delle spese: gli esercenti che accettano i buoni dovranno emettere e validare le fatture entro 90 giorni dalla generazione del voucher. Trascorso tale termine, i rimborsi non saranno più riconosciuti. Questa regola si applicherà anche ai buoni emessi prima dell’entrata in vigore della nuova legge.
I ritardi e le difficoltà
Attualmente, la piattaforma della Carta del docente risulta temporaneamente sospesa per consentire il passaggio dall’annualità 2024/25 alla 2025/26. Lo stesso Ministero dell’Istruzione ha confermato il blocco, ma senza fornire indicazioni sui tempi di riapertura.
Secondo fonti come La Scuola Oggi e Orizzonte Scuola, i ritardi stanno causando disagi significativi ai docenti, che non possono ancora pianificare l’acquisto di materiali o l’iscrizione ai corsi di aggiornamento. La situazione pesa in particolare su chi deve programmare percorsi di formazione obbligatoria o utilizzare fondi accumulati nel tempo.

L’appello della Gilda degli insegnanti
La Gilda degli Insegnanti ha lanciato un appello al governo affinché la piattaforma venga riattivata al più presto. Il coordinatore nazionale Vito Carlo Castellana ha denunciato i disservizi e chiesto un intervento immediato per tutelare i diritti dei docenti. “Non si può parlare di innovazione e aggiornamento se si applicano vincoli e tagli a uno strumento fondamentale per la formazione del personale scolastico”, ha dichiarato.
Castellana ha ribadito anche la necessità di pagare le sentenze pendenti e garantire la continuità dei fondi, sottolineando come la sospensione prolungata stia minando la fiducia dei lavoratori nella gestione del sistema.
Le novità nella legge di Bilancio 2026
Nel frattempo, la legge di Bilancio 2026 introduce altre novità che riguardano il mondo della scuola. Tra le misure più discusse, la modifica al comma 85 della Legge 107/2015, secondo cui i dirigenti scolastici dovranno coprire le supplenze brevi (fino a 10 giorni) nei posti comuni delle scuole secondarie utilizzando personale interno, salvo casi particolari.
Per la scuola primaria e i posti di sostegno, l’uso dell’organico dell’autonomia resta invece facoltativo. I risparmi ottenuti da questa misura saranno reinvestiti nel MOF (Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa), fino al 15% del suo valore complessivo.
Queste modifiche, spiega il Ministero, serviranno a razionalizzare le risorse e a sostenere una migliore pianificazione delle attività didattiche, anche in relazione all’utilizzo della Carta del docente.
Cosa aspettarsi nei prossimi mesi
La riattivazione della piattaforma Carta del docente 2025/26 è attesa entro l’autunno, ma i tempi potrebbero allungarsi. Gli uffici ministeriali sono al lavoro per aggiornare il sistema informatico e gestire le nuove modalità di accredito.
Gli insegnanti dovranno quindi attendere la comunicazione ufficiale del Ministero prima di poter generare nuovi buoni o spendere quelli residui. Nel frattempo, le associazioni di categoria chiedono chiarezza e trasparenza sui fondi, per evitare che i ritardi compromettano il diritto alla formazione.
Il nuovo anno scolastico si apre dunque con molte aspettative ma anche incertezze, in attesa che la misura più amata dai docenti italiani torni finalmente operativa.






