Il governo di Viktor Orban continua la sua offensiva contro le ONG e i media indipendenti con un nuovo disegno di legge che prevede sanzioni pesanti per chi riceve finanziamenti esteri considerati una minaccia per la sovranità
Il governo ungherese, sotto la guida di Viktor Orbán, sta intensificando la sua campagna contro le organizzazioni non governative (Ong) e i media indipendenti con un nuovo disegno di legge. Questa proposta, nota come “Trasparenza della vita pubblica”, mira a imporre sanzioni severe alle Ong che ricevono finanziamenti dall’estero, inclusi quelli provenienti dall’Unione Europea, se tali fondi sono considerati “una minaccia per la sovranità del Paese”.
Nuovo ente per il monitoraggio delle ONG
Il disegno di legge prevede la creazione di un nuovo ente, denominato “Ufficio per la protezione della sovranità” (Szvh), che avrà il compito di monitorare e censire le Ong finanziate dall’estero. Questo ufficio avrà poteri ampi, tra cui la facoltà di effettuare indagini, ispezioni invasive e sequestri di documenti. Le multe per le Ong che non si conformeranno alle nuove normative potrebbero arrivare fino a 25 volte l’importo dell’aiuto ricevuto, rendendo di fatto impossibile la loro operatività.
Critiche e conseguenze internazionali
Critici e osservatori internazionali hanno denunciato questa iniziativa come una forma di “strangolamento economico” delle voci dissenzienti. Secondo il portale online Telex, questa misura rappresenta una strategia per silenziare chi non si allinea alle posizioni governative. Le similitudini con la legislazione russa sono evidenti, dove misure simili sono state adottate per reprimere le Ong e i media critici.
Preoccupazioni per i diritti civili
Tineke Strik, eurodeputata olandese e relatrice del Parlamento europeo sullo stato di diritto in Ungheria, ha affermato che questa legge renderà impossibile per molte associazioni civili continuare il loro lavoro a favore dei diritti umani e di una società aperta. La crescente preoccupazione per la libertà di espressione e per il rispetto dei diritti civili in Ungheria sta attirando sempre più l’attenzione delle istituzioni europee, che vedono in questa situazione una violazione dei principi fondamentali dell’Unione.