I Familiari di migranti venezuelani detenuti a El Salvador hanno manifestato presso la sede delle Nazioni Unite per chiedere il rilascio dei deportati dal governo di Donald Trump
I familiari di circa 230 migranti venezuelani detenuti in un carcere di massima sicurezza a El Salvador hanno lanciato un appello urgente alle Nazioni Unite, chiedendo il rilascio immediato dei loro congiunti. La protesta si è svolta davanti al quartier generale dell’ONU a Caracas, dove i manifestanti hanno esposto striscioni e documenti di identità dei reclusi per sottolineare la loro innocenza. I detenuti sono stati deportati dal governo americano, sotto l’amministrazione di Donald Trump, in un’operazione che ha suscitato preoccupazioni per le violazioni dei diritti umani.
La deportazione dei migranti venezuelani
Nel mese di marzo, il governo degli Stati Uniti, in collaborazione con l’amministrazione del presidente salvadoregno Nayib Bukele, ha trasferito questi migranti al Centro di confinamento del terrorismo (Cecot) a El Salvador, accusandoli di essere criminali pericolosi e membri della gang internazionale Tren de Aragua. Tuttavia, i familiari sostengono che molti di loro siano semplici lavoratori migranti, arrestati ingiustamente per avere tatuaggi associati alle bande o per mancanza di documenti.
Le testimonianze dei familiari
Le testimonianze dei parenti, che hanno potuto identificare i loro congiunti attraverso immagini pubblicate dal governo salvadoregno, evidenziano la fragilità della situazione. Secondo un’inchiesta condotta da Bloomberg, circa il 90% delle persone deportate a El Salvador, la maggior parte delle quali provenienti dal Venezuela, non avrebbe precedenti penali. Questo dato solleva interrogativi sull’efficacia e sull’equità delle politiche di deportazione attuate dalle autorità statunitensi e salvadoregne.
La reazione delle autorità venezuelane
In risposta a questa situazione, i familiari dei detenuti hanno organizzato cortei quasi quotidiani, spesso con il supporto del governo di Nicolás Maduro. Le autorità venezuelane hanno espresso solidarietà verso i migranti, denunciando le deportazioni come un atto ingiusto e discriminatorio.
Il caso dei venezuelani reclusi a El Salvador rappresenta un esempio di come le politiche migratorie possono influenzare negativamente la vita di innocenti, amplificando i traumi delle famiglie già colpite dalla crisi socio-economica in Venezuela. Le organizzazioni per i diritti umani seguono con attenzione questa vicenda, temendo che possa portare a ulteriori violazioni dei diritti fondamentali di individui vulnerabili.