Un nuovo tragico episodio si è verificato nella Striscia di Gaza, a Khan Younis, dove un drone israeliano ha colpito una tenda di fortuna causando la morte di una donna e di quattro bambini. Lo riportano fonti mediche del centro Nasser Medical Complex, citate da al Jazeera, sottolineando che il bilancio delle vittime palestinesi sale così ad almeno 30 persone uccise nei raid israeliani dall’alba di oggi.
Il raid e le vittime a Khan Younis
L’attacco ha colpito un accampamento di tende nel sud della Striscia di Gaza, precisamente nella città di Khan Younis, una delle aree più densamente popolate e frequentemente teatro di scontri. Le quattro vittime più giovani risultano essere bambini, un dettaglio che accentua la gravità dell’episodio. Le autorità sanitarie locali hanno confermato che il numero complessivo di palestinesi uccisi nelle operazioni militari israeliane nella giornata odierna ha superato le 30 unità, con diversi feriti.
La città di Khan Younis, con una popolazione stimata in circa 350.000 abitanti, è da tempo coinvolta nel conflitto tra Israele e gruppi palestinesi, e questi raid rappresentano l’ennesimo capitolo di un’escalation che prosegue senza sosta.
Reazioni internazionali e contesto attuale
Sul piano internazionale, la situazione ha suscitato dure critiche, in particolare dagli Stati Uniti. Il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, ha definito “orribile vedere persone bruciare a morte” durante i bombardamenti aerei israeliani, sottolineando la necessità di “cambiamenti immediati” nella condotta delle operazioni. Anche altri rappresentanti statunitensi hanno espresso preoccupazione per il deterioramento della situazione umanitaria a Gaza e per il rispetto del ruolo di Unifil in Libano.
Parallelamente, la guerra si estende anche al Libano, dove lunedì sono stati registrati almeno 41 morti e 124 feriti a seguito di attacchi israeliani, mentre l’esercito israeliano ha reso noto di aver catturato tre combattenti di Hezbollah nel sud del paese. La tensione nella regione rimane quindi altissima, con ripercussioni che interessano l’intero Medio Oriente.
Negli ultimi giorni, inoltre, sono stati compiuti passi diplomatici significativi, tra cui il rilascio di alcune prigioniere israeliane da parte di Hamas e l’aumento degli aiuti umanitari diretti a Gaza, ma la violenza non accenna a diminuire, mettendo a dura prova la popolazione civile.






