Il Foreign Office formalizza le sanzioni contro Ben-Gvir e Smotrich
Londra, 10 giugno 2025 – Il ministro degli Esteri britannico David Lammy, in carica dal luglio 2024 nel governo di Keir Starmer, ha denunciato un ruolo attivo di alcuni membri del governo israeliano nell’istigazione di violenze e nella violazione dei diritti umani dei palestinesi nella Striscia di Gaza. In particolare, Lammy ha confermato le sanzioni contro due ministri israeliani di estrema destra, Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich, ritenuti responsabili di azioni che hanno esacerbato le tensioni nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania.
Le sanzioni internazionali contro i ministri israeliani
Il Regno Unito, insieme a Canada, Australia e Nuova Zelanda, ha deciso di imporre un divieto di ingresso nei rispettivi Paesi e il congelamento di tutti gli asset finanziari riconducibili a Ben-Gvir e Smotrich. La misura, annunciata dal Foreign Office britannico, mira a segnalare una condanna netta verso le politiche e le azioni di questi due esponenti del governo Netanyahu, accusati dall’Occidente di fomentare la violenza estremista e di contribuire a gravi violazioni dei diritti umani nella regione.
David Lammy, con un background di lungo corso in politica e attuale Segretario di Stato per gli affari esteri, del Commonwealth e dello sviluppo, ha sottolineato la gravità del comportamento dei due ministri. Itamar Ben-Gvir, ministro della Sicurezza nazionale dal dicembre 2022, è noto per le sue posizioni radicali di destra, per le frequenti provocazioni e per aver guidato visite controverse al Monte del Tempio, un sito sensibile per entrambe le comunità israeliana e palestinese.
Le tensioni legate a Itamar Ben-Gvir
Ben-Gvir, figura centrale dell’estrema destra israeliana e leader del partito Otzma Yehudit, è stato nel mirino delle critiche internazionali per la sua politica aggressiva verso i palestinesi a Gaza. Una delle sue azioni più controverse è stata la visita al Monte del Tempio durante il digiuno di Tisha B’Av, che ha causato un’ondata di proteste e condanne da parte di Stati Uniti, Unione Europea e Paesi arabi, considerata una provocazione che viola lo status quo del luogo sacro. Il portavoce del Dipartimento di Stato americano ha definito “inaccettabile” questa azione, sottolineando come essa distragga dagli sforzi diplomatici per un cessate il fuoco nella regione.
L’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha preso le distanze da Ben-Gvir, ribadendo che la politica ufficiale israeliana sul Monte del Tempio non consente la preghiera ebraica nel complesso, e che le azioni del ministro della Sicurezza nazionale rappresentano una deviazione dalla linea governativa.
Le sanzioni internazionali e le dure critiche di figure come Lammy rappresentano un segnale forte contro le politiche di estrema destra israeliana, in un contesto di crescente tensione e conflitto in Medio Oriente.