A Gaza è iniziata l’invasione totale da parte di Israele. La Striscia continua a essere teatro di violenti raid notturni da parte delle forze israeliane, che nella notte hanno causato almeno 38 morti. A riferirlo sono fonti sanitarie locali, mentre il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha confermato la prosecuzione delle operazioni militari con il dichiarato obiettivo di sconfiggere il movimento islamista di Hamas.
Bilancio delle vittime e testimonianze dagli ospedali a Gaza
Secondo quanto riportato dalla CNN, il numero delle vittime confermate negli ospedali principali di Gaza City è di almeno 38 persone: 23 morti sono stati registrati all’ospedale Al-Shifa, 12 al Baptist Hospital, e altre 3 vittime all’ospedale di Al-Aqsa. I video raccolti mostrano scene drammatiche, con corpi di bambini insanguinati trasportati negli ospedali e familiari che piangono disperati, coprendo i corpi dei loro figli con sudari bianchi. Queste immagini sottolineano la drammaticità della situazione umanitaria nella Striscia, già fortemente provata dai mesi di conflitto.
Dichiarazioni e contesto politico-militare
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha definito Gaza come una zona che “sta bruciando”. In un messaggio pubblicato sul suo account X, Katz ha sottolineato che le Forze di Difesa israeliane (IDF) stanno colpendo duramente le infrastrutture terroristiche di Hamas, e che i soldati combattono coraggiosamente per creare le condizioni necessarie al rilascio degli ostaggi e alla definitiva sconfitta del movimento islamista. Katz ha ribadito che Israele non intende fare passi indietro fino al completamento della missione.
Intanto, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha indicato il Qatar come l’unico Paese attualmente in grado di mediare un accordo di cessate il fuoco a Gaza, pur sottolineando che Hamas ha “pochi giorni” per accettare una possibile intesa. Rubio ha espresso la necessità di una soluzione rapida, dato l’intensificarsi delle operazioni israeliane a Gaza City.
Dal fronte palestinese, il movimento Hamas accusa il premier israeliano Benjamin Netanyahu di essere responsabile della vita degli ostaggi detenuti nella Striscia, e respinge le critiche del presidente americano Donald Trump, definendole propaganda sionista. Hamas sostiene che la presa di Gaza da parte israeliana mette a rischio la vita degli ostaggi e che Netanyahu sta distruggendo ogni possibilità di pace.
La situazione rimane estremamente tesa, con gravi conseguenze per la popolazione civile e con la comunità internazionale che cerca di promuovere un negoziato per un cessate il fuoco duraturo e un percorso verso la pace.






