Nella guerra dei dazi non ci sono vincitori. La nuova politica commerciale degli Stati Uniti avrà impatti significativi sull’economia europea, avverte il presidente di Confartigianato Imprese Puglia, Francesco Sgherza. La Puglia esporta beni per 928,7 milioni di euro, importandone 732,9 milioni, con un saldo positivo di 195,8 milioni. Sgherza sottolinea la necessità di investire nel made in Italy e nel made in Puglia per sfruttare qualità e unicità. Le vendite all’estero stanno crescendo in mercati emergenti, tra cui Turchia e Emirati Arabi Uniti.
La situazione economica attuale, segnata dalla crescente tensione commerciale tra Stati Uniti e Europa, richiede un’attenzione particolare da parte delle imprese pugliesi. Sgherza ha messo in evidenza l’urgenza di prepararsi per affrontare le conseguenze dei dazi statunitensi. Queste misure tariffarie potrebbero avere un impatto significativo sul sistema economico pugliese, rendendo fondamentale la resilienza e l’innovazione per la sopravvivenza delle aziende locali.
L’importanza del mercato statunitense
Le esportazioni pugliesi verso gli Stati Uniti ammontano a 928,7 milioni di euro all’anno, mentre le importazioni si attestano a 732,9 milioni di euro, generando un saldo positivo di 195,8 milioni di euro. Questo dato sottolinea l’importanza del mercato statunitense per l’economia locale. Tuttavia, la crescente instabilità causata dai dazi rappresenta una minaccia per questa situazione favorevole.
Sgherza ha espresso preoccupazione per l’incertezza operativa che i dazi portano alle aziende pugliesi. “Speriamo che i negoziati europei possano contribuire a calmierare le tariffe”, ha affermato, evidenziando la necessità di attuare strategie di mitigazione attraverso investimenti in innovazione e diversificazione dei mercati.
Sfruttare i punti di forza del made in Italy
Un aspetto cruciale emerso dalle dichiarazioni di Sgherza è il potenziale delle produzioni pugliesi. Investire sui punti di forza del made in Italy e del made in Puglia, come qualità e unicità, è essenziale. Le piccole e medie imprese (PMI) pugliesi stanno già registrando un incremento delle vendite all’estero, in particolare verso mercati meno convenzionali, sempre più attratti dai prodotti italiani.
Nel 2024, si prevede che sette aree extra-comunitarie — tra cui Turchia, America Latina, Emirati Arabi Uniti, Asean, Nord Africa, Africa Subsahariana e Arabia Saudita — mostrino un notevole progresso per le esportazioni pugliesi. Questo trend indica un cambiamento nelle dinamiche commerciali globali, dove le PMI possono sfruttare nuove opportunità di mercato al di fuori dei confini tradizionali dell’Unione Europea.
Adattamento e innovazione come chiave per il futuro
In un contesto di globalizzazione, le aziende pugliesi devono essere pronte a esplorare nuove strade. Le fiere internazionali, le missioni commerciali e le collaborazioni con partner stranieri possono rappresentare strumenti efficaci per penetrare in mercati emergenti e ridurre la dipendenza dal mercato statunitense, sempre più volatile.
L’adozione di tecnologie innovative e pratiche sostenibili può aggiungere valore ai prodotti pugliesi, rendendoli più competitivi. La digitalizzazione può facilitare l’accesso a nuovi canali di vendita e ampliare la visibilità internazionale del brand pugliese. Le aziende che integreranno tali tecnologie nei loro processi produttivi miglioreranno la loro efficienza e risponderanno in modo più agile alle sfide imposte dai dazi.
Confartigianato si prepara a fornire supporto e formazione alle imprese locali, sottolineando l’importanza di un approccio proattivo. La capacità di adattarsi e innovare diventa il fulcro della strategia economica pugliese per il futuro, permettendo alle aziende di non subire passivamente le conseguenze delle politiche commerciali esterne, ma di sfruttare le opportunità di crescita e sviluppo.