L’Antitrust Ue ha inflitto una multa di 329 milioni di euro a due piattaforme di consegna di cibo a domicilio, Delivery Hero e Glovo, accusate di aver costituito un cartello tra il 2018 e il 2022. Tra le violazioni contestate, lo scambio di informazioni e pratiche di no-poach per limitare la mobilità dei dipendenti. Si tratta della prima sanzione dell’Ue contro pratiche anticoncorrenziali nel mercato del lavoro
L’Unione Europea ha inflitto una sanzione record di 329 milioni di euro a due delle più note piattaforme di food delivery: la tedesca Delivery Hero e la spagnola Glovo. L’Antitrust europeo accusa le due aziende di aver attuato un cartello anticoncorrenziale dal 2018 fino al 2022, periodo in cui Delivery Hero ha aumentato progressivamente la sua partecipazione in Glovo, fino a diventarne il principale azionista.
Pratica anticoncorrenziale e impatto sui lavoratori
Questa sanzione segna un precedente importante nel panorama normativo europeo, poiché è la prima volta che l’Unione Europea interviene contro pratiche anticoncorrenziali nel mercato del lavoro. In particolare, l’attenzione si è concentrata sulle intese tra aziende per non “soffiare” dipendenti l’uno all’altro, una pratica nota nel gergo antitrust come “no-poach”. Questo accordo, secondo le autorità, ha comportato una riduzione delle opportunità per i lavoratori nel settore, limitando la loro libertà di movimento e le opzioni di impiego.
Delivery Hero e Glovo: un panorama di crescita
Delivery Hero, fondata nel 2011 a Berlino, è un attore di spicco nel settore della consegna di cibo, operando in oltre 50 paesi e collaborando con più di 500.000 ristoranti. La sua rapida espansione è stata caratterizzata da numerose acquisizioni di aziende di delivery in tutto il mondo, consolidando la sua posizione nel mercato. Glovo, dal canto suo, è emersa come una delle principali piattaforme di consegna in Europa e nei mercati emergenti, offrendo non solo cibo, ma anche una vasta gamma di prodotti.
Riflessioni sul futuro del mercato del lavoro
La decisione dell’Antitrust Ue non solo sottolinea l’impegno dell’Unione Europea nel garantire una concorrenza leale, ma evidenzia anche l’importanza di monitorare le dinamiche di mercato che possono influenzare i diritti dei lavoratori. Gli esperti del settore prevedono che questo intervento possa avere ripercussioni significative su come le piattaforme di delivery gestiscono le loro operazioni e le relazioni con i dipendenti, aprendo la strada a una maggiore regolamentazione nel settore.
Il caso rappresenta quindi un punto di svolta, non solo per le aziende coinvolte, ma per l’intero mercato del lavoro legato alla gig economy, dove le condizioni di impiego e la tutela dei diritti dei lavoratori sono temi sempre più al centro del dibattito pubblico e politico.