Ki Group Holding ha presentato richiesta di concordato in bianco lo scorso dicembre, promettendo un piano di salvataggio entro 60 giorni. Tuttavia, non è stato depositato alcun piano o proposta, causando l’intervento della procura di Milano. Ora la decisione spetta al giudice Pipicelli
Milano, 22 maggio 2025 – Ki Group Holding, l’ex società legata all’imprenditrice Daniela Santanchè, si trova ora sull’orlo del fallimento. Dopo aver presentato lo scorso dicembre una richiesta di concordato in bianco attraverso i propri legali, l’azienda ha fallito nel rispettare le scadenze imposte dal tribunale per la presentazione di un piano di salvataggio. La situazione finanziaria della società si è aggravata, con debiti che ammontano a circa 400 mila euro nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.
La crisi di Ki Group
L’iter legale ha visto un ampliamento dei termini concesso dai giudici fallimentari fino al 22 aprile, ma Ki Group non è riuscita a depositare né la proposta né il piano di concordato, né alcun altro strumento utile per la gestione della crisi aziendale. Questo scenario ha portato la procura di Milano a considerare l’apertura di una procedura di liquidazione giudiziale, evidenziando una mancanza di trasparenza e di soluzioni concrete da parte della società.
Creditori e rete di crisi
Tra i principali creditori di Ki Group figurano due società fallite: Bionature, un’importante realtà nel settore alimentare, e Penta Trasporti. Queste situazioni evidenziano la rete di crisi che si è creata attorno a Ki Group, un’azienda che, sebbene avesse suscitato inizialmente grande interesse, ora sembra destinata a un inevitabile declino.
Prossime mosse e contesto economico
La gestione della crisi è ora nelle mani del giudice Pipicelli, che dovrà valutare le prossime mosse da intraprendere. La situazione di Ki Group non è isolata, ma si inserisce in un contesto più ampio di difficoltà economiche che colpiscono molte aziende italiane, specialmente nel settore alimentare e dei trasporti. Alla luce di ciò, le autorità competenti potrebbero essere chiamate a rafforzare le misure di monitoraggio e supporto per le imprese in difficoltà.
La questione solleva interrogativi sul futuro di altre aziende connesse alla Santanchè, che potrebbero subire un effetto domino a causa di questa crisi. Si attende ora di vedere come si evolverà la situazione e quali misure verranno adottate per affrontare questa emergenza economica.