Un grave incidente è avvenuto presso il Nardò Technical Center, la pista di collaudo Porsche. Un pilota collaudatore ha perso il controllo di un prototipo a 340 km/h, ribaltandosi fuori pista. Fortunatamente, il pilota è stato soccorso e trasportato al pronto soccorso con contusioni e fratture. La CGIL Lecce denuncia che le prove “esclusive” vengono effettuate solo da lavoratori appaltatori, non da personale diretto. Questo è il secondo incidente significativo sulla pista, dopo la tragica morte di Mattia Ottaviano nel febbraio scorso
Un grave incidente si è verificato oggi presso il Nardò Technical Center, la celebre pista di collaudo della Porsche situata a Nardò, in provincia di Lecce. Durante un test ad alta velocità, un pilota collaudatore dipendente dell’azienda Euroservizi ha perso il controllo di un prototipo Porsche, schiantandosi a una velocità di circa 340 chilometri orari. Il veicolo ha impattato contro il guardrail, ribaltandosi più volte e terminando la sua corsa fuori pista. Fortunatamente, il pilota è riuscito a salvarsi, sebbene abbia riportato contusioni multiple e alcune fratture alle costole, ed è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce.
Il test esclusivo e le sue implicazioni
Il collaudo che il pilota stava effettuando era di tipo “esclusivo”, finalizzato a testare le prestazioni del veicolo alla massima velocità su una pista ad anello. Questo tipo di prove è essenziale per garantire la sicurezza e l’affidabilità dei veicoli sportivi. Tuttavia, l’incidente ha sollevato interrogativi circa la sicurezza e le modalità di esecuzione dei test, soprattutto in un contesto dove i lavoratori delle aziende appaltatrici, come Euroservizi, sono impiegati in ruoli di collaudo.
Le preoccupazioni del sindacato
In una nota, il sindacato Cgil di Lecce ha denunciato che alla Nardò Technical Center le prove vengono svolte esclusivamente dai dipendenti delle aziende appaltatrici, escludendo i lavoratori diretti, inquadrati come autisti o meccanici, ma non come piloti collaudatori. Questa situazione ha suscitato preoccupazioni sulla formazione e sulla sicurezza dei piloti impiegati in tali test ad alta velocità.
Un precedente tragico
È importante notare che questo non è il primo incidente accaduto sulla pista di Nardò. Già nel febbraio dello scorso anno, un tragico evento ha portato alla morte del pilota salentino Mattia Ottaviano, di 36 anni, durante un test. Questo precedente ha acceso un dibattito sulla sicurezza dei collaudi e sulla necessità di garantire il massimo livello di protezione per i piloti coinvolti.
Le autorità competenti stanno attualmente esaminando l’accaduto per comprendere le dinamiche che hanno portato all’incidente e per valutare eventuali misure correttive da adottare per prevenire futuri incidenti sulla pista di collaudo. La sicurezza dei test ad alta velocità deve diventare una priorità, affinché episodi del genere non si ripetano.