Renzo Lo Nigro, intercettato: “Sono cose inutili”
Appena dopo la scarcerazione, in seguito ad una condanna per mafia, Renzo Lo Nigro ha acquistato una nuova sim, poi intestata alla moglie, che gli inquirenti hanno immediatamente scoperto e intercettato. Intercettato, ha dichiarato di non voler lasciare Cosa nostra, mantenendo legami con altri mafiosi e proseguendo attività illecite come estorsioni e vendita di droga.
“La mia priorità lo sai quale è? Loro devono sapere che ne sono uscito, mi avete fatto una minchia tanta, io neanche posso combattere con te che non sei capace di fare niente. Quindi mollatemi. Sleghiamoci”, diceva il mafioso Renzo Lo Nigro, oggi riarrestato per mafia. Ma il boss, in realtà, hanno accertato gli investigatori, non aveva alcuna intenzione di lasciare Cosa nostra, solo non riconosceva più l’autorità della vecchia leva. Infatti gli accertamenti hanno dimostrato che Lo Nigro, uscito di cella, ha stretto un rapporto con un altro mafioso, Carlo Castagna, mantenendo “rapporti paralleli” con mafiosi di altri mandamenti, commissionando estorsioni, commerciando in droga e accreditandosi come soggetto in grado, grazie alla sua caratura mafiosa, di far recuperare crediti esercitando il ruolo di referente sul territorio per risolvere i problemi più vari.
Dopo un periodo di detenzione, Renzo Lo Nigro è tornato a occupare una posizione di rilievo all’interno del clan mafioso di Palermo. La sua scarcerazione ha subito destato l’attenzione degli investigatori, che hanno monitorato le sue attività. Nonostante la condanna per mafia, Lo Nigro ha mostrato un chiaro intento di mantenere i legami con Cosa Nostra, attivando immediatamente una nuova sim intestata alla moglie per comunicare con altri affiliati. Le sue dichiarazioni rivelano un evidente disprezzo nei confronti dei vecchi boss, considerati incapaci di gestire la situazione attuale.
La nuova alleanza di Lo Nigro
Dopo essere uscito di prigione, Lo Nigro ha avviato una collaborazione con Carlo Castagna, un altro mafioso noto. Le intercettazioni hanno dimostrato che la sua attività non si limita a comunicazioni interne, ma include anche commissioni di estorsioni e traffico di droga. Questo ha consolidato la sua posizione nel panorama mafioso locale, dove si percepisce una frustrazione nei confronti di chi non segue più le tradizionali regole di Cosa Nostra. In un’intercettazione, Lo Nigro ha definito tali regole come “cose inutili”. “Il tutto – scrive il gip che ha disposto l’arresto – in aspra polemica con i soggetti posti nel nuovo assetto del mandamento colpevoli di non rispettare le vecchie regole di Cosa nostra e di essere – diceva Lo Nigro – ‘cose inutili'”.
Un ruolo di leadership contestato
L’analisi delle comunicazioni ha rivelato che Lo Nigro si considera un referente capace di risolvere problematiche sul territorio, cercando di recuperare crediti attraverso metodi mafiosi. Questa situazione ha portato il gip a disporre un nuovo arresto, evidenziando come Lo Nigro non abbia alcuna intenzione di allontanarsi dall’organizzazione. Al contrario, intende rivendicare un ruolo di leadership, sfidando l’autorità dei boss più anziani.
Le tensioni nel clan di Palermo
Le dinamiche interne del clan di Palermo si fanno sempre più complesse. Con l’emergere di nuovi attori che cercano di affermarsi, le tensioni tra le vecchie e le nuove generazioni di mafiosi potrebbero portare a conflitti ulteriori. Le forze dell’ordine, nel frattempo, intensificano le indagini per contrastare una mafia che sembra riorganizzarsi e adattarsi alle nuove sfide. La situazione attuale richiede un’attenzione costante, poiché il panorama mafioso è in continua evoluzione.